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Articoli per la parola chiave ‘Meccanismo d’azione’

Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una seconda brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.

Rispetto alla precedente brochure 1 questa pubblicazione è centrata sulla terapia con gli apparecchi dentali: la parte generale su russamento e apnea del sonno è quindi assente, mentre è molto più sviluppata la descrizione dei diversi apparecchi, del meccanismo di azione e dei risultati che si ottengono con questo tipo di terapia.

Come per la brochure 1, le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito. Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole informarsi in fretta.

Se l’argomento vi sembra interessante potrete approfondirlo sulle pagine del sito dedicate agli apparecchi dentali, che illustrano più in dettaglio la storia degli apparecchi, i risultati che si ottengono, i costi della cura e così via.

Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).

Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:

Apparecchi dentali

7 maggio 2010 @ 23:18

Nelle foto che seguono potete vedere alcuni fra i più diffusi apparecchi dentali di “ultima generazione” (si veda il capitolo “breve storia degli apparecchi dentali“).  Tutti questi apparecchi hanno in comune il fatto di ricoprire entrambe le arcate  dentarie e di avere un meccanismo di accoppiamento che impedisce alla mandibola di andare indietro (vedi “meccanismo di azione“). Vanno indossati durante la notte e tolti di giorno.

Il meccanismo è regolabile dal dentista o dal paziente a seconda delle necessità (vedi “meccanismo di azione“).

Gli apparecchi derivano da quelli ortodontici (cioè quelli che usiamo per correggere le malocclusioni dei bambini) e sono in generale meno ingombranti e più confortevoli di questi.

Nelle pagine correlate (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10) sono descritte in dettaglio tutte le caratteristiche, le indicazioni e i risultati di questi apparecchi.

NARVAL CC

QUESTO APPARECCHIO RICOPRE SOLO I DENTI POSTERIORI, MENTRE LA BARRA SOTTILE IN RESINA CHE PASSA DAVANTI AI DENTI ANTERIORI NON LI TOCCA. L’AVANZAMENTO DELLA MANDIBOLA PUO’ ESSERE REGOLATO DAL PAZIENTE SOSTITUENDO LE BARRETTE LATERALI IN PLASTICA CON ALTRE PIU’ CORTE (PER AVANZARE LA MANDIBOLA) O PIU’ LUNGHE (PER ARRETRARLA).

E’ LA VERSIONE PIU’ MODERNA E TECNOLOGICA, REALIZZATA CON METODICA CAD-CAM,  DEL PRECEDENTE ORM:  RISPETTO AL MODELLO PRECEDENTE NON E’ TRASPARENTE, MA E’ PIU’ ELASTICO E QUINDI PIU’ ROBUSTO E RESISTENTE AGLI EVENTUALI MOVIMENTI DI DIGRIGNAMENTO DEI DENTI. Un video pubblicitario (in lingua inglese) illustra le caratteristiche di questo apparecchio.

ORM CadCam

TAP

IN QUESTO APPARECCHIO LE DUE ARCATE SONO UNITE DA UN GANCETTO, LA CUI POSIZIONE PUO’ ESSERE REGOLATA DAL PAZIENTE CON UNA VITE SINGOLA ANTERIORE. E’ L’APPARECCHIO SUL QUALE CI SONO I DATI MIGLIORI NEL TRATTAMENTO DI FORME GRAVI DI SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO (OSAS).

SOMNODENT

IN QUESTO APPARECCHIO L’AVANZAMENTO DELLA MANDIBOLA E’ RESO POSSIBILE DALLO SCIVOLAMENTO IN AVANTI DELLE PINNE INSERITE NELLA ARCATA INFERIORE, AL MOMENTO DELLA CHIUSURA DELLA BOCCA.

IL PAZIENTE PUO’ MODIFICARE LA REGOLAZIONE  AVVITANDO O SVITANDO LE DUE PICCOLE VITI MONTATE AI LATI DELLA ARCATA SUPERIORE. E’ L’UNICO APPARECCHIO DI AVANZAMENTO UTILIZZABILE ANCHE IN PAZIENTI PRIVI DI DENTI NELLA ARCATA SUPERIORE.

Somnodent

 

 

SILENSOR

E’ UN APPARECCHIO SEMPLICE, E HA LA PREROGATIVA DI PORTARE AVANTI LA MANDIBOLA TANTO PIU’, QUANTO PIU’ SI APRE LA BOCCA. HA UN IMPIEGO SPECIFICO NEI CASI IN CUI IL SOGGETTO TENDE A RUSSARE PREVALENTEMENTE A BOCCA APERTA. IL NUOVO MODELLO, PRESENTATO NELLA FOTO QUI SOTTO, HA UN SISTEMA DI ACCOPPIAMENTO (BIELLETTE) PIU’ ROBUSTO DEL PRECEDENTE

EMA

E’ UN DISPOSITIVO BASATO SUL PRINCIPIO DELLA RITENZIONE ELASTICA DELLA MANDIBOLA: L’ACCOPPIAMENTO FRA LE DUE ARCATE E’ REALIZZATO DA DUE ELASTICI OBLIQUI, COLLOCATI FRA LA ZONA DEI SECONDI MOLARI INFERIORI E LA ZONA CANINA SUPERIORE. PIU’ GLI ELASTICI SONO CORTI PIU’ LA MANDIBOLA AVANZA. LA TITOLAZIONE DELL’APPARECCHIO, CIOE’ L’AVANZAMENTO PROGRESSIVO NEL CORSO DELLA TERAPIA, E’ REALIZZATO USANDO ELASTICI VIA VIA PIU’ CORTI E/O PIU’ RIGIDI.

QUESTO APPARECCHIO ESISTE ANCHE IN UNA VERSIONE PROVVISORIA A COSTO CONTENUTO (“90 DAYS APPLIANCE”), REALIZZABILE IN STUDIO. PUO’ ESSERE UTILE IN CASI IN CUI CI SONO DUBBI (DEL PAZIENTE O DELL’ODONTOIATRA) SULLA EFFICACIA DELLA TERAPIA CON APPARECCHI ORALI, PER LIMITARE IL RISCHIO ECONOMICO.

PUO’ ESSERE ANCHE USATO SE SONO IN CORSO TERAPIE DENTALI IMPORTANTI, CHE RICHIEDANO LA SOSTITUZIONE DELL’APPARECCHIO DOPO QUALCHE MESE.

AVEO TSD

QUESTO APPARECCHIO SI BASA SU UN PRINCIPIO COMPLETAMENTE DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI DESCRITTI: INVECE DI PORTARE AVANTI LA MANDIBOLA, AGISCE TRATTENENDO IN AVANTI LA LINGUA.

E’ INDICATO SE MANCANO MOLTI O TUTTI I DENTI (PROTESI COMPLETE), OPPURE I DENTI NON SONO ABBASTANZA AFFIDABILI COME RITENZIONE PER UN APPARECCHIO DI AVANZAMENTO MANDIBOLARE, PER ESEMPIO IN CASO DI PARODONTITE GRAVE CON MOBILITA’ DENTALE.

QUESTO DISPOSITIVO NON RICHIEDE LA PRESA DI IMPRONTE E NON E’ FATTO SU MISURA PER IL PAZIENTE, E PER QUESTO HA UN COSTO MOLTO CONTENUTO.

Meccanismo di azione

22 aprile 2010 @ 20:41

Gli apparecchi dentali prevengono il russamento e l’apnea ostruttiva agendo direttamente sul meccanismo che li produce: spingono la mandibola in avanti durante la notte, come si vede nelle due immagini qui sotto. Nella prima sono rappresentate le prime vie aeree ostruite, nella seconda si vede come l’apparecchio dentale porta avanti la mandibola.

Questo spostamento trascina avanti anche la lingua, l’epiglottide e il velo del palato (l’ugola), e mantiene così aperte le vie aeree.

Ogni apparecchio è fatto su misura per il paziente, per cui vanno prese le impronte delle due arcate dentarie e un morso di costruzione, cioè un’impronta particolare che serve a definire la posizione reciproca delle due arcate in cui va costruito l’apparecchio. In pratica il dentista deve fornire al laboratorio la posizione esatta in cui va avanzata la mandibola all’inizio della cura. In seguito il dentista valuterà se e quanto avanzare ulteriormente la mandibola, sulla base di diversi parametri:

  • Russamento (scomparso, accettabile…).
  • Comfort del paziente (l’avanzamento non deve essere tale da creare problemi, e deve essere realizzato in modo graduale).
  • Studio del sonno: il monitoraggio va ripetuto quando si ritenga che l’avanzamento sia sufficiente. Senza questa avvertenza il rischio è quello di curare il russamento senza correggere del tutto l’apnea del sonno.

Tutti gli apparecchi di ultima generazione consentono di regolare in modo molto fine la misura dell’avanzamento, e quindi di trovare la posizione migliore e più adatta ad ogni paziente.

Nel disegno che segue l’apparecchio dentale è un po’ ingrandito e colorato in giallo per evidenziare il meccanismo d’azione: la mandibola viene trattenuta in avanti dall’apparecchio e le vie aeree non sono più ostruite.