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Uvulo-palato-faringoplastica per l’apnea del sonno: l’esperienza della Mayo Clinic

12 dicembre 2010 @ 08:00

Questo articolo, pubblicato un anno fa sulla rivista della prestigiosa Mayo Clinic di Rochester (MN, USA)  riassume l’esperienza della clinica nell’uso della UPPP (Uvulo-palato-faringoplastica, il più classico e conosciuto fra gli interventi otorino-laringoiatrici per il russamento e le apnee del sonno).

UPPP prima e dopo la cura (Cliccare per ingrandire)

Fra tutti i pazienti, operati  per sindrome delle apnee ostruttive del sonno di varie gravità negli anni dal 1988 al 2006, 63 avevano eseguito una polisonnografia entro 6 mesi dopo l’intervento e sono stati quindi inseriti in questo studio.

Il 24% dei pazienti presentava dopo l’intervento un AHI minore di 5 (cioè normalizzato). Il 33% dei pazienti in totale aveva AHI inferiore a 10. Anche abbassando ulteriormente l’asticella, cioè considerando come “successo” una riduzione del 50% dello AHI indipendentemente dal valore dell’indice, si arrivava all’obiettivo solo nel 50% del totale.

Queste conclusioni poco incoraggianti sono particolarmente significative, perché vengono da un centro chirurgico di altissimo livello; sono comunque in linea con i risultati di una estesa meta-analisi effettuata nel 2007 (Ehlsaug et al), che riporta percentuali analoghe su una casistica più estesa, e confermano le conclusioni di una precedente revisione Cochrane (Sundaram et al, 2005), nella quale si concludeva che gli studi considerati non supportano l’uso della chirurgia nella apnea del sonno (“The studies assembled in the review do not provide evidence to support the use of surgery in sleep apnoea/hypopnoea syndrome, as overall significant benefit has not been demonstrated”).

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

mayoclinproc_84_9_006.pdf (Oggetto application/pdf)

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