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Articoli per la parola chiave ‘Apnea del sonno’

Una domanda sulla disfagia

11 marzo 2011 @ 20:06

Domanda: mia madre accusa da tanti anni episodi di disfagia. le succede saltuariamente sia  con il cibo e con la saliva e ora il ns. medico le ha prescritto un esame con i raggi x ed il contrasto. mia madre dice che non ha altri disturbi , ma questo problema la affligge ormai da 25 – 30 anni . sono preoccupata mi dire secondo Voi di cosa si tratta? grazie Amelia

Risposta: Innanzitutto grazie per la fiducia; tuttavia credo che un collega specialista in gastroenterologia potrebbe risponderle meglio.

Per quanto riguarda l’argomento di cui mi occupo e al quale è dedicato il sito, le Apnee del Sonno, esiste una patologia che è strettamente correlata con le apnee, il reflusso gastro-esofageo, che può causare tra l’altro una disfagia cronica del genere a cui lei si riferisce.

Tuttavia esistono molte altre cause possibili del sintomo che disturba sua madre, e andrebbero approfondite con il medico curante di sua madre ed eventualmente con un gastroenterologo.  Se venisse confermato che sua madre soffre di reflusso, sarebbe opportuno indagare  l’eventuale presenza di apnee notturne. In questo caso mi faccia sapere, potrei esserle utile.

Saluti

Franco Sacchi

Sono state pubblicate da poco le Linee guida della Accademia Americana di Otorinolaringoiatria sulla tonsillectomia.

Dato che si tratta di uno fra gli interventi chirurgici più effettuati in USA (e in numerosi paesi del mondo), il lavoro di definizione di queste guidelines è stato molto esteso e complesso, e il documento che ne risulta è molto articolato. Vi riassumiamo brevemente alcuni fra gli aspetti più interessanti per chi si occupa di medicina del sonno…………

Sarà a breve sulle reti RAI il nuovo video sulla OSAS interpretato dal presentatore Massimo Giletti.

Lo spot è stato realizzato a cura della Unità Sanitaria locale di Forlì diretta da Claudio Vicini; dura meno di un minuto ma riesce a dare un’immagine panoramica del problema .

Potete vederlo cliccando sull’immagine video (se volete, usate il tasto in basso a destra per ingrandirlo):

Cliccare per ingrandire

La relazione fra intensità del russamento ed entità dei disturbi respiratori del sonno è l’oggetto di un interessante studio di Maimon e Hanly, pubblicato da poco sul Journal of Clinical Sleep Medicine.

Chi russa più forte non disturba solo chi dorme vicino a lui ( soprattutto se in un rifugio di montagna come nel disegno qui sopra), ma anche se stesso: infatti  ha una probabilità di avere disturbi respiratori del sonno che è tanto maggiore quanto più intenso  è il russamento.

Il rumore del russamento è prodotto dalla vibrazione che apre e chiude le strutture molli delle alte vie respiratorie (palato molle, base della lingua, pareti laterali della faringe, epiglottide), e questo fenomeno si verifica proprio perchè le vie respiratorie sono ristrette. Quindi risulta intuitivo che eventi ostruttivi più frequenti siano associati a russamento più forte. Tuttavia gli studi su questa relazione sono pochi, e di solito sono stati effettuati su piccoli gruppi di soggetti.

Lo studio che vi segnaliamo oggi è di tipo prospettico, ed ha seguito un gruppo di 1643 persone di entrambi i sessi per due anni. Il sonno di tutti i soggetti è stato esaminato, oltre che con questionari anamnestici, con una polisonnografia eseguita in laboratorio. L’intensità del russamento è stata valutata con un fonometro digitale.

L’intensità del russamento è stata misurata in decibel (dB). Nell’interpretazione dei risultati è importante sapere che……..

Segnaliamo un convegno sul ruolo dell’odontoiatra nella terapia delle apnee del sonno, che si svolgerà ad Aosta sabato 29 gennaio.

Relatori saranno Marco Zucconi, neurologo del Centro del Sonno dell’ospedale San Raffaele di Milano, Marzia Segù, ortodontista dell’Università di Pavia, Fabrizio Salamanca otorinolaringoiatra della Clinica San Pio X di Milano e Beniamino d’Errico odontoiatra libero professionista ad Aosta.

Cliccate qui sotto per vedere il programma dettagliato del convegno

20110131 Convegno Aosta su Apnee Ostruttive – Locandina pdf .

Da destra Beniamino D'Errico, Alan Lowe, Luca Levrini e l'autore di questo sito all'ultimo congresso SIDO di Firenze

Questo articolo, pubblicato un anno fa sulla rivista della prestigiosa Mayo Clinic di Rochester (MN, USA)  riassume l’esperienza della clinica nell’uso della UPPP (Uvulo-palato-faringoplastica, il più classico e conosciuto fra gli interventi otorino-laringoiatrici per il russamento e le apnee del sonno).

UPPP prima e dopo la cura (Cliccare per ingrandire)

Fra tutti i pazienti, operati  per sindrome delle apnee ostruttive del sonno di varie gravità negli anni dal 1988 al 2006, 63 avevano eseguito una polisonnografia entro 6 mesi dopo l’intervento e sono stati quindi inseriti in questo studio.

Il 24% dei pazienti presentava dopo l’intervento un AHI minore di 5 (cioè normalizzato). Il 33% dei pazienti in totale aveva AHI inferiore a 10. Anche abbassando ulteriormente l’asticella, cioè considerando come “successo” una riduzione del 50% dello AHI indipendentemente dal valore dell’indice, si arrivava all’obiettivo solo nel 50% del totale.

Queste conclusioni poco incoraggianti sono particolarmente significative, perché vengono da un centro chirurgico di altissimo livello; sono comunque in linea con i risultati di una estesa meta-analisi effettuata nel 2007 (Ehlsaug et al), che riporta percentuali analoghe su una casistica più estesa, e confermano le conclusioni di una precedente revisione Cochrane (Sundaram et al, 2005), nella quale si concludeva che gli studi considerati non supportano l’uso della chirurgia nella apnea del sonno (“The studies assembled in the review do not provide evidence to support the use of surgery in sleep apnoea/hypopnoea syndrome, as overall significant benefit has not been demonstrated”).

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

mayoclinproc_84_9_006.pdf (Oggetto application/pdf)

Il gruppo di ricerca sulle neuroscienze e il Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano hanno appena pubblicato sullo American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine un articolo importante sulle conseguenze anatomiche della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).

Lo scopo dello studio era valutare i deficit neuro-psicologici provocati dalla OSAS grave e la loro correlazione con cambiamenti strutturali del cervello, e soprattutto la eventuale reversibilità di queste lesioni con la terapia.

Sono stati studiati 17 soggetti con OSAS grave (AHI maggiore di 30 e un notevole livello di ipossiemia), non ipertesi e non affetti da altre patologie che possano provocare lesioni cerebrali, e senza deficit cognitivo grave. Il gruppo di controllo era costituito da 15 soggetti di età e genere paragonabili, sani, con AHI minore di 5.

Tutti i soggetti sono stati sottoposti a polisonnografia; inoltre sono stati effettuati test neurofisiologici per valutare i diversi aspetti della funzione mentale, Scala di Epworth della sonnolenza (ESS), test per la valutazione della depressione, e alla Risonanza Magnetica Nucleare per valutare la presenza di lesioni organiche.

Nei soggetti con Apnea del Sonno è stato riscontrato un risultato peggiore, rispetto ai controlli, in quasi tutti i test neurocognitivi, nella sonnolenza, nell’umore e nei test per la valutazione della qualità di vita globale. Questi effetti erano già noti. Nuova invece la definizione, molto precisa, delle aree cerebrali in cui la risonanza magnetica ha identificato una lesione organica (riduzione di volume della materia grigia): l’ippocampo di sinistra, la parte posteriore della corteccia parietale di sinistra e il giro frontale superiore di destra.

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Ma soprattutto questo lavoro ha per la prima volta dimostrato che queste lesioni possono essere reversibili: tutti i soggetti sono stati sottoposti a terapia con CPAP per tre mesi, e le modificazioni organiche sono completamente regredite. Gli autori sottolineano, fra le implicazioni della ricerca, la possibile importanza di questi risultati nel motivare i pazienti a seguire correttamente la terapia.

Potete leggere l’abstract dell’articolo sullo AJRCCM cliccando sul link:

http://171.66.122.149/cgi/content/abstract/201005-0693OCv1

Un ampio commento è anche riportato sulla rivista medica online “Medilexicon News”:

MediLexicon News – Sleep Apnea Linked To Cognitive Difficulties And Deficits In Gray Matter.

Smettere di russare per vivere meglio: lo slogan si può applicare anche al golf!

Il titolo dell’articolo, pubblicato un anno fa su Chest e di recente commentato su MedNews,  è “leggero”, ma la sostanza è di notevole rilevanza: la qualità delle performances psico-fisiche migliora in modo netto curando l’apnea del sonno. Naturalmente non solo per i giocatori di golf.

Golf alle Hawaii – Cliccare per ingrandire

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

Medical News: CHEST: Treating Sleep Apnea May Improve Golf Scores – in Meeting Coverage, CHEST from MedPage Today.

Se desiderate, l’abstract della comunicazione al congresso è disponibile su Chest   OBSTRUCTIVE SLEEP APNEA AND GOLF: MEASUREMENTS OF PERFORMANCE AND ADHERENCE

Vi segnaliamo la pubblicazione nel sito “Slideshare” di una nuova presentazione sulla terapia con apparecchi dentali di russamento e apnea del sonno.

La presentazione è destinata soprattutto ai medici ed agli odontoiatri che desiderano acquisire nuove conoscenze su questo argomento: è centrata soprattutto sulla descrizione della sindrome delle apnee del sonno e sulle diverse conseguenze che può provocare sulla salute: sonnolenza diurna, ipertensione arteriosa, maggiore rischio di eventi cardiaci e cerebrali…

Una parte più breve è dedicata agli apparecchi dentali ed alle indicazioni per usarli, con alcuni accenni ai risultati ottenuti.

Vi sono anche due pagine che illustrano un esempio di monitoraggio del sonno con l’utilizzo di uno strumento domiciliare (Apnealink), che è di uso estremamente semplice e si sta rivelando affidabile per lo screening dell’apnea del sonno. Per chi fosse interessato a conoscere le caratteristiche dell’apparecchio segnaliamo alcuni articoli scientifici usciti in proposito negli ultimi anni (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)

La bibliografia relativa alla presentazione è pubblicata nel sito.

Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).

Nuovo video sulla apnea del sonno

29 ottobre 2010 @ 16:00

Pubblichiamo oggi il video “Apnea del sonno in 4 minuti“, interamente dedicato alla apnea del sonno. Il filmato presenta una piccola parte della notte di un paziente con una forma grave di sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Nella notte si succedono senza interruzione periodi di apnea alternati a periodi di iperventilazione.

Alle immagini è abbinato la visualizzazione del tracciato del monitoraggio del sonno fatto negli stessi minuti a cui si riferisce il filmato. In questo modo lo spettatore vede in contemporanea l’apnea nel paziente, la sua rappresentazione grafica (curve di flusso dell’aria attraverso il naso) e la rappresentazione della frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue. Il commento parlato spiega il significato dei diversi eventi e delle linee sul tracciato del sonno.

Le conseguenze di questa malattia (frammentazione del sonno e la sonnolenza che ne risulta, ipossia con tutti i guai che ne risultano, reflusso gastro-esofageo…) sono più facili da capire guardando in vivo cosa succede ad un paziente apnoico.

Ci auguriamo che il video contribuisca a far capire la gravità di questa malattia, così diffusa (più di un milione e mezzo di persone in Italia) e ancora così sottovalutata.

Per vedere il video cliccare sull’immagine qui sotto

ATTENZIONE:  se avete una connessione veloce potete vedere il video in alta definizione (HD) cliccando sul tasto in basso e a destra del video su 720p.  Se il video si interrompe durante la visione, utilizzate una definizione più bassa (480p di solito vanno bene), oppure aspettate un paio di minuti per dare il tempo al computer di caricare tutto.

Se avete problemi di visualizzazione potete vedere il video direttamente su youtube.