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Articoli per la parola chiave ‘UPPP’

D: Buon giorno, il mio compagno soffre di apnee notturne fa uso della maschera cpap durante la notte ed il livello di pressione della maschera in questione è a 11. Volevamo sapere se l’intervento di uvulopalato… potrebbe essere risolutivo nel suo caso e nel caso vorremmo prendere un appuntamento con uno specialista a milano. Grazie. Cordiali saluti. Elena
R: Gentile signora Elena,
se il suo compagno ha difficoltà a tollerare la CPAP, gli apparecchi dentali di avanzamento mandibolare possono essere una alternativa valida nella maggioranza dei casi. Questi apparecchi sono meno ingombanti e invasivi della CPAP, ma tuttavia richiedono anch’essi di essere portati ogni notte.
Se il suo compagno desidera un intervento chirurgico che risolva il problema in modo definitivo, la uvulopalatofaringoplastica (UPPP) non costituisce, secondo gran parte della letteratura scientifica, una soluzione sicura.
In breve, il problema è questo: la causa delle apnee non è di solito a livello del palato ma più in basso, a livello della base della lingua e/o delle pareti laterali della faringe.  Quindi gli interventi efficaci sono quelli che agiscono a questo livello.

Ci sono due tipi di interventi:

  1. La chirurgia dei tessuti duri (avanzamento maxillo-mandibolare) è sicuramente la più efficace. Si tratta però di un intervento molto impegnativo.
  2. La chirurgia dei tessuti molli è eseguita dagli specialisti otorino-laringoiatri, e può essere anche abbinata ad altri interventi (CPAP, apparecchi dentali, perdita di peso…).

Se desidera informazioni più dettagliate sugli apparecchi dentali o sulla chirurgia maxillo-facciale, oltre a leggere questo sito, può contattarmi via e- mail, anche per una visita odontoiatrica mirata alla sua patologia.

Se desidera un consulto otorinolaringoiatrico le posso consigliare ad esempio il dott Fabrizio Salamanca, che lavora presso la clinica San Pio X di Milano, e si occupa da diversi anni specificamente di questo problema.

Saluti

Franco Sacchi

Questo articolo, pubblicato un anno fa sulla rivista della prestigiosa Mayo Clinic di Rochester (MN, USA)  riassume l’esperienza della clinica nell’uso della UPPP (Uvulo-palato-faringoplastica, il più classico e conosciuto fra gli interventi otorino-laringoiatrici per il russamento e le apnee del sonno).

UPPP prima e dopo la cura (Cliccare per ingrandire)

Fra tutti i pazienti, operati  per sindrome delle apnee ostruttive del sonno di varie gravità negli anni dal 1988 al 2006, 63 avevano eseguito una polisonnografia entro 6 mesi dopo l’intervento e sono stati quindi inseriti in questo studio.

Il 24% dei pazienti presentava dopo l’intervento un AHI minore di 5 (cioè normalizzato). Il 33% dei pazienti in totale aveva AHI inferiore a 10. Anche abbassando ulteriormente l’asticella, cioè considerando come “successo” una riduzione del 50% dello AHI indipendentemente dal valore dell’indice, si arrivava all’obiettivo solo nel 50% del totale.

Queste conclusioni poco incoraggianti sono particolarmente significative, perché vengono da un centro chirurgico di altissimo livello; sono comunque in linea con i risultati di una estesa meta-analisi effettuata nel 2007 (Ehlsaug et al), che riporta percentuali analoghe su una casistica più estesa, e confermano le conclusioni di una precedente revisione Cochrane (Sundaram et al, 2005), nella quale si concludeva che gli studi considerati non supportano l’uso della chirurgia nella apnea del sonno (“The studies assembled in the review do not provide evidence to support the use of surgery in sleep apnoea/hypopnoea syndrome, as overall significant benefit has not been demonstrated”).

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

mayoclinproc_84_9_006.pdf (Oggetto application/pdf)