Articoli per la parola chiave ‘russare’
Russare più forte causa più apnee del sonno
La relazione fra intensità del russamento ed entità dei disturbi respiratori del sonno è l’oggetto di un interessante studio di Maimon e Hanly, pubblicato da poco sul Journal of Clinical Sleep Medicine.
Chi russa più forte non disturba solo chi dorme vicino a lui ( soprattutto se in un rifugio di montagna come nel disegno qui sopra), ma anche se stesso: infatti ha una probabilità di avere disturbi respiratori del sonno che è tanto maggiore quanto più intenso è il russamento.
Il rumore del russamento è prodotto dalla vibrazione che apre e chiude le strutture molli delle alte vie respiratorie (palato molle, base della lingua, pareti laterali della faringe, epiglottide), e questo fenomeno si verifica proprio perchè le vie respiratorie sono ristrette. Quindi risulta intuitivo che eventi ostruttivi più frequenti siano associati a russamento più forte. Tuttavia gli studi su questa relazione sono pochi, e di solito sono stati effettuati su piccoli gruppi di soggetti.
Lo studio che vi segnaliamo oggi è di tipo prospettico, ed ha seguito un gruppo di 1643 persone di entrambi i sessi per due anni. Il sonno di tutti i soggetti è stato esaminato, oltre che con questionari anamnestici, con una polisonnografia eseguita in laboratorio. L’intensità del russamento è stata valutata con un fonometro digitale.
L’intensità del russamento è stata misurata in decibel (dB). Nell’interpretazione dei risultati è importante sapere che……..
Russamento disturbante
Domanda : salve vorrei ricevere una risposta in merito ad un problema che mi affligge da un paio d anni : di notte appena mi addormento comincio a russare in modo esagerato , tanto da disturbare la mia famiglia e mi vergogno. premetto che ogni tanto ho un po di epistassi ma non molto ; sono stata operata alle adenoidi da bambina e non ho mai avuto problemi . Sono un pò in sovrappeso con problemi di varici alle gambe . Resto in attesa grazie. nini 5o
Risposta: Si tratta di un problema molto frequente : col passare degli anni c’è un rilassamento muscolare diffuso, che interessa anche i muscoli che tengono aperte le vie respiratorie superiori. Questo, insieme all’aumento di peso, rende più difficile il flusso dell’aria e quindi provoca il russamento e/o le apnee del sonno. Il suo problema probabilmente non è legato nè alle adenoidi nè alle epistassi. Può aver informazioni più complete nel sito, ai link che le ho indicato. Può trovare anche qualche indicazione sulla possibile terapia alla pagina sui risultati nella cura del russamento.
Se lo desidera possiamo dare un inquadramento più preciso del suo problema tramite un questionario specifico. Può richiederlo direttamente sul sito andando al link questionario.
Saluti Franco Sacchi
Russamento e ipertensione arteriosa
Domanda: Mi chiedevo se fosse vero che, chi ha problemi di russamento durante la notte ha una tendenza all’ipertensione appena sveglio. grazie Angela
Risposta: Si, la sua preoccupazione è giustificata. La presenza di russamento abituale, soprattutto se intenso, anche in assenza di una vera sindrome delle apnee del sonno aumenta la probabilità di ipertensione arteriosa, innanzitutto notturna ma in seguito anche diurna.
Può approfondire l’argomento nelle pagine del sito dedicate al russamento “semplice”, alle conseguenze dell’ipossia e ai risultati della terapia, e, se lo desidera, negli articoli scientifici citati in queste pagine.
Saluti
Franco Sacchi
Nuovo video sulla apnea del sonno
Pubblichiamo oggi il video “Apnea del sonno in 4 minuti“, interamente dedicato alla apnea del sonno. Il filmato presenta una piccola parte della notte di un paziente con una forma grave di sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Nella notte si succedono senza interruzione periodi di apnea alternati a periodi di iperventilazione.
Alle immagini è abbinato la visualizzazione del tracciato del monitoraggio del sonno fatto negli stessi minuti a cui si riferisce il filmato. In questo modo lo spettatore vede in contemporanea l’apnea nel paziente, la sua rappresentazione grafica (curve di flusso dell’aria attraverso il naso) e la rappresentazione della frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue. Il commento parlato spiega il significato dei diversi eventi e delle linee sul tracciato del sonno.
Le conseguenze di questa malattia (frammentazione del sonno e la sonnolenza che ne risulta, ipossia con tutti i guai che ne risultano, reflusso gastro-esofageo…) sono più facili da capire guardando in vivo cosa succede ad un paziente apnoico.
Ci auguriamo che il video contribuisca a far capire la gravità di questa malattia, così diffusa (più di un milione e mezzo di persone in Italia) e ancora così sottovalutata.
Per vedere il video cliccare sull’immagine qui sotto
ATTENZIONE: se avete una connessione veloce potete vedere il video in alta definizione (HD) cliccando sul tasto in basso e a destra del video su 720p. Se il video si interrompe durante la visione, utilizzate una definizione più bassa (480p di solito vanno bene), oppure aspettate un paio di minuti per dare il tempo al computer di caricare tutto.
Se avete problemi di visualizzazione potete vedere il video direttamente su youtube.
Colin Sullivan a Brema 2 – Ruolo dei dentisti
La seconda relazione tenuta a Brema dal professor Sullivan è stata interamente dedicata ai compiti della medicina dentale del sonno.
Il suo giudizio globale, come si vede anche dal titolo della relazione, è che questi compiti siano sempre più importanti sia a livello diagnostico che terapeutico.
Ci sembra particolarmente significativo che il riconoscimento del ruolo dei dentisti, che in Italia non si è ancora affermato del tutto, venga proprio dall’uomo che ha inventato la CPAP.
Il relatore ha schematizzato i compiti degli odontoiatri nel modo seguente: ………………
- Ruolo nella diagnosi
- Adulti: riconoscimento di russamento e OSAS
- Bambini: riconoscimento della ostruzione delle vie aeree da parte dei tessuti molli (adenoidi, tonsille)
- Bambini: riconoscimento delle alterazioni strutturali che possono causare ostruzione delle vie aeree: cross bite, II classi scheletriche
- Adulti: riconoscimento di russamento e OSAS
- Ruolo nella terapia degli adulti
- Inserimento e titolazione degli apparecchi dentali
- Inserimento e titolazione degli apparecchi dentali
- Ruolo nella terapia dei bambini
- Espansione rapida del palato
- Correzione delle II classi scheletriche
- Ruolo nel trattamento chirurgico
- Preparazione dentale e ortodontica per gli interventi di avanzamento maxillo-mandibolare
- Preparazione dentale e ortodontica per gli interventi di avanzamento maxillo-mandibolare
- Ruolo nella prevenzione
- L’intervento ortodontico precoce nel bambino evita molti casi di OSAS nell’adulto
Sullivan ha insistito, come già in precedenza, sul ruolo della prevenzione: è importante intervenire prima che l’apnea del sonno diventi grave.
Sappiamo che il 10% dei bambini russa. Questi bambini devono essere intercettati prima che si manifestino i sintomi classici della apnea del sonno, ben conosciuti dagli ortodontisti: la tipica “facies adenoidea” con occhi arrossati, bocca semi-aperta, aspetto insonnolito. Il relatore ha citato un libro del 1909 dove si illustravano le trasformazioni miracolose che la asportazione di adenoidi e tonsille provocava in questi bambini (parte II, capitolo V “Mouth breathing” del libro “CIVICS AND HEALTH” di W. Allen). Da allora dovremmo aver fatto qualche passo avanti.
A proposito della apnea del sonno nei bambini: il fatto che si consideri patologico nel bambino anche un solo episodio di apnea/ora non è certo dovuto alle conseguenze di quell’unica apnea, ma ai grossi sforzi che il bambino fa per respirare nei restanti 59 minuti! Sullivan ci ha fatto sentire il respiro sibilante (hissing breathing) che non è russamento e nemmeno apnea, ma l’espressione di questi sforzi per far passare l’aria attraverso la faringe ristretta. E’ una cosa simile a ciò che accade agli adulti con OSAS grave, ma qui non c’è apnea. Inoltre i noti meccanismi che legano reciprocamente la forma alla funzione fanno sì che si instauri un circolo vizioso: il lume faringeo ristretto provoca ostruzione respiratoria; questa, a sua volta, provoca lo sviluppo insufficiente delle vie aeree e così via. Questo cerchio va spezzato e l’intervento che va realizzato è innanzitutto quello ortodontico, seguito eventualmente dalla asportazione di tonsille e adenoidi.
La prevenzione è importante anche negli adulti, soprattutto nei giovani: un giovane russatore andrà molto probabilmente incontro a forme anche gravi di apnea in futuro. Non è detto che ogni caso di russamento vada sistematicamente trattato, ma sicuramente bisogna seguire questi pazienti nel tempo, valutare intensità e durata del russamento, e soprattutto controllare che non compaiano ipertensione arteriosa, sonnolenza o altri sintomi, e che l’ostruzione respiratoria non si aggravi col passare degli anni e con eventuali aumenti di peso.
Alla domanda su quali siano gli aspetti più importanti della ricerca attuale sui disturbi respiratori del sonno (SDB), Sullivan ha segnalato tre aree di ricerca che a suo avviso sono oggi fondamentali:
- Lo studio del ruolo dei disturbi respiratori del sonno nella gestosi. Siamo sicuri che gli SDB siano la prima causa di ipertensione nel terzo trimestre di gravidanza. Non c’è di solito apnea del sonno ma ostruzione respiratoria, che non sembra essere la causa diretta della gestosi ma un fattore che scatena una patologia micro-vascolare latente. Gli apparecchi dentali potrebbero essere un ottimo strumento in questi casi, a condizione di produrli abbastanza in fretta.
- La pediatria. Abbiamo già riferito dell’importanza della ortodonzia.
- Gli strumenti che attualmente usiamo per lo studio del sonno sono obsoleti, e i tempi di attesa scoraggianti, soprattutto per forme acute come quella, appena citata, del terzo trimestre di gravidanza (ci serve fare lo studio del sonno stasera e la terapia domani!). Anche per i bambini i tempi devono essere molto brevi. La ricerca deve produrre dispositivi che siano affidati al paziente a domicilio e che producano risultati pressoché istantanei.
Articoli divulgativi
Articoli divulgativi comparsi sulla stampa italiana
Per il momento la ricerca è limitata a pochi articoli, comunque di livello ottimo
- Le apnee dei “russatori” Un pericolo sottovalutato – Corriere della Sera, 07.01.2010
- A dieta per non russare più – Corriere della Sera, 18.01-2010
- Russare aumenta il rischio di Ictus e infarti – Corriere della Sera, 10.02.2010
- Tosse cronica intrattabile? La colpa è delle apnee nel sonno – Corriere della Sera, 01.02.2010
- Sindrome dell’ apnea ostruttiva, chi russa è a rischio -La Repubblica, 06.04.2010
- L’apnea nel sonno raddoppia il rischio di ictus La Stampa – salute – 9 aprile 2010
- Quando russare diventa un campanello d’allarme dell’apnea ostruttiva notturna Tiscali: rubriche 05.07.2010
- Disturbi respiratori nel sonno Marsala.it 05.07.2010
- Quando russare fa male al sonno (e al cuore) La Repubblica – Salute- 13.10.2010
La formula di Flemons per valutare la probabilità di apnea del sonno
Un modo semplice per valutare il sospetto di sindrome di apnee del sonno è la formula proposta da Flemons nel 2002. Il fattore di rischio considerato più importante da questa formula è la circonferenza del collo , con alcune correzioni.
La circonferenza del collo corrisponde al numero di colletto della vostra camicia. Se non lo conoscete potete misurarla con un metro da sarto (fatto in materiale morbido). Inserite nella casella qui sotto la circonferenza del vostro collo.
Poi inserite nelle caselle corrispondenti gli altri fattori considerati importanti da questa formula (selezionando la casella SI o NO).
Comincia il test
Formula di Flemons
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Come è strutturato il test
- Il fattore considerato più importante è la circonferenza del collo, che viene espressa in centimetri. In linea generale consideriamo normale una circonferenza del collo inferiore o uguale a 41cm per le donne e 43 cm per gli uomini.
- Il secondo fattore considerato è l’ipertensione arteriosa: la presenza di ipertensione comporta l’aggiunta di 4 punti al totale.
- Il terzo è il russamento abituale: se è presente “vale” altri 3 punti.
- Il quarto fattore è la presenza di risvegli notturni con senso di soffocamento, che sono un sintomo importante della apnea del sonno, anche se possono essere causati anche da altre patologie. Se questo sintomo è presente vengono aggiunti altri 3 punti.
Criteri di valutazione
- Un punteggio inferiore a 43 indica una probabilità bassa di presenza della sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Questa probabilità viene definita uguale a 1 (valore di base).
- Un punteggio fra 43 e 48 indica una probabilità “media” di OSAS, pari a 4-8 volte quella di base, definita sopra.
- Un punteggio superiore a 48 è indicativo di una probabilità alta di avere una OSAS, valutata in 20 volte la probabilità di base.
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E’ davvero “Russamento semplice”?
Comunemente definiamo “Russamento semplice” la presenza del rumore notturno in assenza di apnee, e lo consideriamo un disturbo benigno, almeno per il soggetto (non certo per il partner!).
La realtà è più complessa: i disturbi respiratori del sonno si caratterizzano come un continuum, in cui ogni livello sfuma progressivamente nel successivo:
- Il russamento occasionale e leggero è un evento che può capitare a tutti, ad esempio in occasione di un raffreddore o di una faringite, oppure dopo una cena con abbondante accompagnamento di alcoolici. Di solito non comporta effetti significativi, rumore a parte.
- il russamento abituale non è altrettanto inoffensivo. Qui la parziale ostruzione respiratoria è presente quasi ogni volta che il soggetto dorme, e può accompagnarsi a disturbi significativi: nei russatori abituali possono essere presenti, in misura molto superiore che nei soggetti non russatori, due importanti fattori di rischio per la sopravvivenza del paziente: l’ ipertensione arteriosa e la sonnolenza diurna (Portaluppi et al. 1997, Peppard et al. 2000, Smith-Battagel 2004). Inoltre il livello di benessere soggettivo, misurato con diverse scale di autovalutazione, diminuisce in presenza di russamento abituale. Ovviamente il benessere del partner, e quindi anche la qualità delle relazioni di coppia, è influenzato soprattutto dalla intensità e dalla frequenza del russamento.
- il russamento abituale può causare sforzi importanti per mantenere aperte le vie aeree, al punto da determinare micro-risvegli (arousal). In questo caso il disturbo viene definito con un nome complicato: “sindrome da resistenza delle vie respiratorie superiori” (Upper airways respiratory syndrome = UARS); è in sostanza una forma intermedia fra russamento e apnea del sonno. In questa forma di ostruzione respiratoria la probabilità che siano presenti anche ipertensione e sonnolenza diurna è più elevata. Non c’è diminuzione della ossigenazione del sangue, a differenza che nella OSAS.
- Al di sopra di un livello definito di ostruzione respiratoria (AHI maggiore di 5) si parla di sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). Qui la respirazione si ferma del tutto, e la situazione è ancora più grave. La esaminiamo nella pagina dedicata alle apnee del sonno.