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Archivi di febbraio, 2011

Il secondo congresso della Società Spagnola di Medicina Dentale del Sonno si è svolto a Madrid  il 18 e 19 febbraio.

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Il programma era vasto e numerose le relazioni interessanti. Ve ne segnaliamo in particolare tre:

  • Susanne Schwarting , presidente della Società Tedesca di medicina dentale del sonno, ha aggiornato la platea sulle novità nei rapporti fra medicina dentale del sonno e assicurazioni sociali. Buone notizie dagli USA, dove Medicare, la principale agenzia governativa di rimborso sanitario, ha deciso che dal 2011 gli apparecchi dentali saranno rimborsabili come presidio di prima linea nella terapia delle forme lievi e moderate di OSAS.
  • Roy Dookun, presidente della Società Britannica, ha presentato il protocollo siglato fra questa associazione e quella degli pneumologi britannici per lo screening e la diagnosi dei disturbi respiratori del sonno da parte dei dentisti.
  • Joaquin Duràn-Cantolla, pneumologo leader nella ricerca sulla OSAS in Spagna,  ha presentato una relazione ricca di spunti di grande interesse. Ve ne segnalo qualcuno a mio avviso particolarmente importante……..

Obesità infantile 5: adolescenti

18 febbraio 2011 @ 08:00

Abbiamo visto in diversi articoli che l’obesità, nota finora per essere la causa più comune di apnee del sonno negli adulti, lo sta diventando anche nei bambini, almeno sopra i 10 anni.

L’obesità nell’infanzia e nell’adolescenza inizia per questo ad essere un  problema molto importante per chi si occupa di disturbi respiratori del sonno, e probabilmente lo sarà sempre di più nei prossimi anni.

Questo articolo comparso qualche giorno fa sul Corriere riguarda alcune possibili meccanismi causali dell’obesità nei ragazzi, e ci interessa quindi da vicino.

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

Adolescenti obesi (e dipendenti) – Corriere della Sera.

Sono state pubblicate da poco le Linee guida della Accademia Americana di Otorinolaringoiatria sulla tonsillectomia.

Dato che si tratta di uno fra gli interventi chirurgici più effettuati in USA (e in numerosi paesi del mondo), il lavoro di definizione di queste guidelines è stato molto esteso e complesso, e il documento che ne risulta è molto articolato. Vi riassumiamo brevemente alcuni fra gli aspetti più interessanti per chi si occupa di medicina del sonno…………

Epilessia e apnea del sonno

12 febbraio 2011 @ 23:16

Domanda: Sono un soggetto affetto da epilessia criptogenetica, dopo 12 anni dalla prima e singola crisi epilettica, la frequenza delle crisi è aumentata al punto che il fenomeno si presenta quasi ogni tre mesi. assumo tegretol e lamictal. Vorrei sapere se c’è relazione tra le apnee notturne e le crisi epilettiche
Grazie
Risposta: Si, può esserci una relazione, soprattutto se lei ha avuto episodi di epilessia durante il sonno. In generale si può dire che l’ipossia e soprattutto la frammentazione del sonno, causate dalle apnee, possono scatenare crisi convulsive, naturalmente in un soggetto predisposto. Più raramente è possibile anche il contrario, cioè a volte crisi epilettiche notturne possono provocare apnee nel sonno. Inoltre sono stati pubblicati lavori in cui si dimostra il miglioramento del controllo dell’epilessia con il trattamento di una coesistente sindrome delle apnee ostruttive.

Queste informazioni sono di carattere generale: la valutazione del suo caso specifico richiede molta esperienza, e può essere fatta soltanto da un neurologo, che sia esperto sia di sonno che di epilessia. Naturalmente questo è necessario se lei ha crisi notturne, e se sono presenti apnee del sonno.

Può trovare notizie sui centri del sonno al link www.sonnomed.it

Saluti

Franco Sacchi


Sarà a breve sulle reti RAI il nuovo video sulla OSAS interpretato dal presentatore Massimo Giletti.

Lo spot è stato realizzato a cura della Unità Sanitaria locale di Forlì diretta da Claudio Vicini; dura meno di un minuto ma riesce a dare un’immagine panoramica del problema .

Potete vederlo cliccando sull’immagine video (se volete, usate il tasto in basso a destra per ingrandirlo):

Vi segnaliamo il Corso Introduttivo alla Medicina del Sonno che si terrà a Lugano nella settimana fra il 22 e il 27 agosto, organizzato dalla Alpine Sleep Summer  School (ASSS).

Sono previste 60 relazioni tenute da alcuni fra i più noti specialisti Italiani, Svizzeri e di altri paesi europei.

Cliccate qui sotto per leggere il programma preliminare del corso e la lista provvisoria dei relatori:

AlpineSummerSchool2011

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Vi segnaliamo un’intervista col prof Gigli, presidente in carica della Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), uscita sul Corriere un paio di giorni fa.

Il tema è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). L’intervistato dà un quadro generale della malattia, poi un accenno alle misure di prevenzione (soprattutto la perdita di peso) e alla terapia (soprattutto la CPAP).

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

Il primo rimedio è perdere i chili di troppo.

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La relazione fra intensità del russamento ed entità dei disturbi respiratori del sonno è l’oggetto di un interessante studio di Maimon e Hanly, pubblicato da poco sul Journal of Clinical Sleep Medicine.

Chi russa più forte non disturba solo chi dorme vicino a lui ( soprattutto se in un rifugio di montagna come nel disegno qui sopra), ma anche se stesso: infatti  ha una probabilità di avere disturbi respiratori del sonno che è tanto maggiore quanto più intenso  è il russamento.

Il rumore del russamento è prodotto dalla vibrazione che apre e chiude le strutture molli delle alte vie respiratorie (palato molle, base della lingua, pareti laterali della faringe, epiglottide), e questo fenomeno si verifica proprio perchè le vie respiratorie sono ristrette. Quindi risulta intuitivo che eventi ostruttivi più frequenti siano associati a russamento più forte. Tuttavia gli studi su questa relazione sono pochi, e di solito sono stati effettuati su piccoli gruppi di soggetti.

Lo studio che vi segnaliamo oggi è di tipo prospettico, ed ha seguito un gruppo di 1643 persone di entrambi i sessi per due anni. Il sonno di tutti i soggetti è stato esaminato, oltre che con questionari anamnestici, con una polisonnografia eseguita in laboratorio. L’intensità del russamento è stata valutata con un fonometro digitale.

L’intensità del russamento è stata misurata in decibel (dB). Nell’interpretazione dei risultati è importante sapere che……..