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STOP-BANG: 8 domande per valutare il rischio di apnea del sonno

5 dicembre 2010 @ 20:38

UN NUOVO TEST DI AUTODIAGNOSI

Da oggi inseriamo nel sito, insieme agli altri test per consentirvi di valutare se siete a rischio di avere una sindrome delle apnee del sonno, anche  il QUESTIONARIO STOP-BANG.

Il nome un po’ buffo, da film poliziesco, deriva dalle iniziali inglesi delle 8 parole chiave del questionario (si veda la pagina del sito per le domande complete):

S (snore = russi) : Russi forte?

T (tired = stanco) : Ti senti spesso stanco?

O (Observed = osservato) : Qualcuno ha notato arresti del tuo respiro di notte?

P (Pressure = pressione arteriosa) la quarta: Hai la pressione alta?

B (BMI, Body Mass index = Indice di massa corporea): Il tuo BMI è superiore a 35?

A (AGE =età): La tua età è superiore a 50 anni?

N (Neck = collo): La tua circonferenza del collo è superiore a 40 cm?

G (Gender = genere, sesso): Sei maschio?

Come si vede si tratta di domande semplici a risposte nette (si/no). Vediamo  di seguito le caratteristiche tecniche che portano a ben considerare questo strumento diagnostico………………

Il questionario STOP-BANG per la valutazione del rischio di apnea del sonno (OSAS) è stato messo a punto due anni fa da un gruppo diretto dall’anestesista F. Chung di Toronto (Canada), ed è utilizzato per ora soprattutto in campo anestesiologico. La creazione del questionario (a partire da quello di Berlino) è descritta in due articoli pubblicati nel 2008 su  “Anestesiology” 1, 2). La particolare attenzione degli anestesisti al problema è dovuta a diversi motivi:

  1. La OSAS è una malattia molto spesso non diagnosticata, quindi la maggior parte dei soggetti ammalati si presenta per fare un intervento chirurgico senza sapere di avere apnee nel sonno.
  2. La OSAS, soprattutto nella forma severa, comporta un notevole aumento del rischio anestesiologico.
  3. I metodi tradizionali per la diagnosi (polisonnografia, monitoraggio del sonno) sono troppo complicati per poter essere utilizzati come routine in tutti i pazienti che vanno operati per le patologie più diverse.

E’ quindi evidente l’interesse di ottenere il massimo di informazione con il minimo sforzo.

Sono stati eseguiti diversi studi per validare il questionario, cioè per stabilire se i risultati ottenuti con queste semplicissime 8 domande, che prevedono solo le due risposte si/no, siano efficaci nel prevedere la presenza (e la gravità) della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Chung e Elsaid 2009, Abrishami et al.  2010, Gafsou et al. 2010, Ong et al. 2010Eikermann et al. 2010Vasu et al. 2010, Ramachandran e Josephs 2009).       I risultati sono concordi nel ritenere che lo STOP-BANG sia estremamente valido nel predire la presenza di OSAS.

  • La sensibilità (cioè la capacità di non lasciarsi sfuggire i pazienti ammalati) è estremamente elevata: per le apnee lievi (AHI 5-15) del 83,6%, per le apnee moderate (AHI 15-30) del 92,9% e arriva al 100% per i casi di apnea grave (AHI maggiore di 30), secondo lo studio di Chung et al, citato.  In altri termini i “falsi negativi” sono pochissimi e in genere hanno forme di apnea lievi o moderate.
  • La specificità (cioè la capacità di non scambiare per malati i soggetti sani) è ovviamente più bassa (dal 37% al 57% secondo i gruppi). In altri termini i “falsi positivi”  non sono pochi. D’altra parte questo non è un grosso guaio per un test di screening: eventualmente questi soggetti saranno sottoposti ad accertamenti ulteriori, e si scoprirà che sono sani…

Il questionario, con il criterio di valutazione dei risultati,  è stato definito in due tempi (a partire dal questionario di Berlino):

  • Il questionario in origine prevedeva solo la prima parte (STOP).
  • La seconda parte (BANG), aggiunta in seguito, è costituita da domande che non sono specifiche per la OSAS. Serve ad valutare la gravità del rischio, che aumenta col numero dei SI.
  • L’interpretazione delle risposte suggerita dagli autori è la seguente: tre o più SI indicano un rischio abbastanza elevato di OSAS.

Il questionario è stato validato anche in gruppi di soggetti diversi da quello originale (pazienti di laboratori del sonno) , sempre utilizzando la polisonnografia come indicatore della situazione vera (“gold standard”) .

Si attende una validazione anche nella popolazione generale, che potrebbe portare STOP-BANG ad un utilizzo diffuso anche da noi in Italia.

POTETE FARE IL VOSTRO TEST CLICCANDO SULLA PAGINA  “Questionario STOP-BANG

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