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Articoli per la parola chiave ‘ortodonzia’

Apnee nel sonno e adenotonsillectomia

8 febbraio 2012 @ 23:30

D: Salve, sono la mamma di una bambina di 4 anni che a breve farà l’intervento di adenotonsillectomia,ma io ho molti dubbi, perchè per quanto sia vero che la bambina ha delle apnee notturne,mi è sembrata affrettata come decisione,anche perchè non hanno neanche effettuato un esame polisonnografico,solo la saturimetria.Il fatto che la bambina ha la VES un po’ alta,tonsille  e adenoidi grosse, febbre abbastanza frequente e di conseguenza apnee notturne basta per decidere di ricorrere alla chirurgia? Nel suo caso si puo’ evitare la polisonnografia o è comunque necessaria? Grazie mille. Anna.

R: Gentile Anna,  i criteri di scelta per decidere se eseguire o no l’intervento di adenotonsillectomia sono abbastanza ben definiti e comprendono sia la presenza di episodi febbrili ripetuti sia le apnee nel sonno. L’anno scorso sono state pubblicate e nuove linee guida USA su questo argomento, può leggerne un riassunto o il testo integrale nel sito. L’informazione essenziale che se ne ricava, a mio avviso, è che nei bambini i sintomi clinici sono più importanti dell’esame strumentale, a differenza che negli adulti.

La saturimetria è un esame molto semplice e fornisce informazioni più limitate rispetto ad un esame polisonnografico. Tuttavia si può dire che una saturimetria normale non esclude la presenza di apnee nel sonno (soprattutto in un bambino), ma se l’esame è alterato in modo significativo e i dati clinici sono indicativi di ostruzione respiratoria o di disturbi correlati, può essere sufficiente a decidere per un intervento.

Tenga conto inoltre che spesso è difficile fare un esame più complesso ai bambini, che spesso staccano nel sonno la cannula nasale o altri sensori. In definitiva se l’esame saturimetrico è prescritto e interpretato da un medico esperto può anche essere sufficiente a prendere una decisione.

Piuttosto, mi sento di consigliarle di far visitare sua figlia anche da un odontoiatra ortodontista: se il palato è stretto e/o la mandibola piccola, la terapia ortodontica può essere decisiva nel migliorare il risultato dell’intervento su adenoidi e tonsille; può essere fatta prima o dopo la chirurgia (l’espansione rapida del palato richiede di solito due settimane), sapendo che alcuni casi possono essere risolti dall’ortodonzia, altri dalla chirurgia, ma molti migliorano in modo significativo soltanto facendo entrambe le terapie.

Per finire, un altro consiglio. La cosa peggiore che può fare per una bimba con apnee nel sonno è rinviare troppo a lungo l’intervento, chirurgico o ortodontico che sia: le apnee possono determinare conseguenze importanti sulla crescita fisica e mentale dei bambini, e prima si eliminano meglio è.

Franco Sacchi

Segnaliamo il congresso della International Pediatric Sleep Association che si terrà a Roma dal 3 al 5 dicembre.

Venerdì 3 dicembre si terrà un corso pre-congressuale sulla medicina del sonno nel bambino. Sabato e domenica ci sarà il congresso vero e proprio.

In particolare due gruppi di interventi sembrano molto interessanti per i dentisti:

  • Le relazioni del gruppo di Gilles Lavigne , sabato 4 dicembre dalle 10 alle 11,30, 10-11.30. Oggetto: la “triade” bruxismo-cefalea-disturbi respiratori del sonno nei bambini e negli adolescenti.
  • Christian Guilleminault, uno dei primi medici a studiare l’apnea del sonno, parlerà con altri colleghi domenica 5 dicembre fra le 8.15 e le 9.45 su:  Aspetti ortodontici nei disturbi respiratori del sonno in pediatria (Orthodontics aspects in pediatric SDB).

Il programma completo non è ancora online. Lo si può richiedere a info@nicocongressi.it.

La seconda relazione tenuta a Brema dal professor Sullivan è stata interamente dedicata ai compiti della medicina dentale del sonno.

Il suo giudizio globale, come si vede anche dal titolo della relazione, è che questi compiti siano sempre più importanti sia a livello diagnostico che terapeutico.

Ci sembra particolarmente significativo che il riconoscimento del ruolo dei dentisti, che in Italia non si è ancora affermato del tutto, venga proprio dall’uomo che ha inventato la CPAP.

Il relatore ha schematizzato i compiti degli odontoiatri nel modo seguente: ………………

  • Ruolo nella diagnosi
  • Ruolo nella terapia degli adulti
  • Ruolo nella terapia dei bambini
    • Espansione rapida del palato
    • Correzione delle II classi scheletriche
  • Ruolo nel trattamento chirurgico
  • Ruolo nella prevenzione
    • L’intervento ortodontico precoce nel bambino evita molti casi di OSAS nell’adulto

Sullivan ha insistito, come già in precedenza, sul ruolo della prevenzione: è importante intervenire prima che l’apnea del sonno diventi grave.

Sappiamo che il 10% dei bambini russa. Questi bambini devono essere intercettati prima che si manifestino i sintomi classici della apnea del sonno, ben conosciuti dagli ortodontisti: la tipica “facies adenoidea” con occhi arrossati, bocca semi-aperta, aspetto insonnolito. Il relatore ha citato un libro del 1909 dove si illustravano le trasformazioni miracolose che la asportazione di adenoidi e tonsille provocava in questi bambini (parte II, capitolo V “Mouth breathing” del libro “CIVICS AND HEALTH” di W. Allen). Da allora dovremmo aver fatto qualche passo avanti.

A proposito della apnea del sonno nei bambini: il fatto che si consideri patologico nel bambino anche un solo episodio di apnea/ora non è certo dovuto alle conseguenze di quell’unica apnea, ma ai grossi sforzi che il bambino fa per respirare nei restanti 59 minuti! Sullivan ci ha fatto sentire il respiro sibilante (hissing breathing) che non è russamento e nemmeno apnea, ma l’espressione di questi sforzi per far passare l’aria attraverso la faringe ristretta. E’ una cosa simile a ciò che accade agli adulti con OSAS grave, ma qui non c’è apnea. Inoltre i noti meccanismi che legano reciprocamente la forma alla funzione fanno sì che si instauri un circolo vizioso: il lume faringeo ristretto provoca ostruzione respiratoria; questa, a sua volta, provoca lo sviluppo insufficiente delle vie aeree e così via. Questo cerchio va spezzato e l’intervento che va realizzato è innanzitutto quello ortodontico, seguito eventualmente dalla asportazione di tonsille e adenoidi.

La prevenzione è importante anche negli adulti, soprattutto nei giovani: un giovane russatore andrà molto probabilmente incontro a forme anche gravi di apnea in futuro. Non è detto che ogni caso di russamento vada sistematicamente trattato, ma sicuramente bisogna seguire questi pazienti nel tempo, valutare intensità e durata del russamento, e soprattutto controllare che non compaiano ipertensione arteriosa, sonnolenza o altri sintomi, e che l’ostruzione respiratoria non si aggravi col passare degli anni e con eventuali aumenti di peso.

Alla domanda su quali siano gli aspetti più importanti della ricerca attuale sui disturbi respiratori del sonno (SDB), Sullivan ha segnalato tre aree di ricerca che a suo avviso sono oggi fondamentali:

  1. Lo studio del ruolo dei disturbi respiratori del sonno nella gestosi. Siamo sicuri che gli SDB siano la prima causa di ipertensione nel terzo trimestre di gravidanza. Non c’è di solito apnea del sonno ma ostruzione respiratoria, che non sembra essere la causa diretta della gestosi ma un fattore che scatena una patologia micro-vascolare latente. Gli apparecchi dentali potrebbero essere un ottimo strumento in questi casi, a condizione di produrli abbastanza in fretta.
  2. La pediatria. Abbiamo già riferito dell’importanza della ortodonzia.
  3. Gli strumenti che attualmente usiamo per lo studio del sonno sono obsoleti, e i tempi di attesa scoraggianti, soprattutto per forme acute come quella, appena citata, del terzo trimestre di gravidanza (ci serve fare lo studio del sonno stasera e la terapia domani!). Anche per i bambini i tempi devono essere molto brevi. La ricerca deve produrre dispositivi che siano affidati al paziente a domicilio e che producano risultati pressoché istantanei.

Chi siamo

24 maggio 2010 @ 12:38

…. e cosa facciamo:  LO STAFF DELLO STUDIO

Qui ci siamo quasi tutti (manca solo Alessandra)

 

 

 

Dottor Franco Sacchi

Franco

Medico dentista, titolare dello studio dal 1988. Lavora in campo odontoiatrico dal 1983.

Dai primi anni ’90 si occupa, oltre che dei diversi campi tradizionali dell’odontoiatria, in particolare delle relazioni fra occlusione dentale e postura globale del corpo, in collaborazione con chiropratici, osteopati, fisioterapisti. Ha avuto perciò occasione di trattare molti disturbi apparentemente lontani dalle usuali competenze del dentista: cefalee, disfunzioni delle articolazioni della mandibola, dolori della colonna vertebrale (soprattutto cervicale, ma non solo), capogiri….. sempre con terapie dentali.

Dal 2009 ha iniziato anche a trattare il russamento e la sindrome delle apnee del sonno con apparecchi dentali. Ha frequentato numerosi corsi di formazione specifici e nel 2011 ha conseguito la certificazione AIMS di medico esperto in disturbi del sonno. E’ stato il primo odontoiatra a superare questo esame in Italia. In questo campo è particolarmente importante la collaborazione interdisciplinare, di cui diamo conto nella pagina dedicata a questo tema.

Altri campi di interesse sono l’ortodonzia, anch’essa svolta tenendo in considerazione la crescita di tutto il corpo del bambino e le influenze che gli interventi sui denti esercitano sulla colonna vertebrale, e l’implantologia, per la quale utilizza dal 2005 la tecnica di Bruschi e Scipioni, che consente il trattamento in una o due sole sedute di casi altrimenti risolvibili solo con interventi chirurgici complessi.

 

Dottor Massimo Monserrino

Massimo

Odontoiatra, fa parte del nostro gruppo dal 2002.

Massimo è il nostro endodontista, cioè si occupa delle terapie canalari dei denti (le cosiddette devitalizzazioni). Oltre a questo compito, che è l’unico del gruppo a svolgere, si occupa anche di protesi fissa, con particolare riguardo alla protesi estetica, di chirurgia orale e di odontoiatria conservativa (otturazioni e ricostruzioni dei denti).

 

 

 

Dottoressa Cinzia Angileri

Cinzia

Odontoiatra e specialista in ortognatodonzia e odontoiatria infantile, è con noi dal 2007.

Si occupa di ortodonzia, con particolare riguardo alle tecniche invisibili ed estetiche, e nel nostro studio in particolare si occupa di parodontologia. E’ esperta inoltre in odontoiatria infantile e pediatrica, anche con bambini diversamente abili.

Serena Lazzari

Serena

Segretaria dello studio dal 2002.

Si occupa di organizzare al meglio il lavoro quotidiano dell’equipe, delle relazioni con i pazienti e della parte amministrativa. Qualche volta viene reclamata come “seconda assistente” durante gli interventi di implantologia e il suo compito principale è quello di “rasserenare” il paziente.

 

 

 

Sara De Angelis

Sara

Assistente e odontotecnica, lavora con noi dal 1998.

Attualmente è in studio due giorni la settimana, ma si occupa di molte cose, soprattutto di assistenza in igiene orale, ortodonzia e in protesi fissa e rimovibile.

 

 

Marcela Orlandi

Marcela

E’ la più giovane del gruppo, e nel 2008 è arrivata dal Brasile… per lavorare con noi come  assistente alla poltrona.

 

 

Alessandra Pinzani

 

Logopedista, con noi dal 2000.

Segue le terapie di rieducazione funzionale dei muscoli della bocca. Molto spesso i problemi di malocclusione dentale sono accompagnati o causati da atteggiamenti errati della lingua o delle labbra: il lavoro di Alessandra consiste nell’insegnare ai bambini (e qualche volta anche agli adulti) ad utilizzare in modo corretto lingua e labbra.