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Articoli per la parola chiave ‘occlusione dentale’

La terapia con la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) è stata proposta da Colin Sullivan e dal suo gruppo nel 1981, si è diffusa lentamente all’inizio e poi è diventata in una decina d’anni  il punto di riferimento (“gold standard”) per la terapia della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).

Si tratta di un sistema concettualmente molto semplice  e geniale: dato che la malattia è causata dal collabimento delle pareti della faringe, la macchina le tiene aperte aumentando la pressione dell’aria respirata; in pratica la faringe viene gonfiata come si fa con un palloncino.

Da quando questa terapia si è diffusa i dati sulla efficacia si sono accumulati (fino alle recenti scoperte sulla reversibilità delle lesioni cerebrali). L’unico aspetto negativo molto noto è che si tratta di una terapia impegnativa e spesso difficile da seguire per tutta la vita. Il paziente  deve essere estremamente motivato, e in pratica questo è possibile solo nelle forme severe della malattia, e anche in queste non sempre si riesce ad ottenere una buona aderenza alla terapia.

Nel numero di ottobre 2010 di Chest, la rivista dello American College of Chest Physicians, è stato pubblicato un articolo del gruppo di Alan Lowe sulle alterazioni della morfologia della faccia provocate dalle maschere facciali della CPAP. Si tratta di un aspetto finora poco o nulla considerato di questa terapia………

Vi segnaliamo la pubblicazione nel sito “Slideshare” di una nuova presentazione sulla terapia con apparecchi dentali di russamento e apnea del sonno.

La presentazione è destinata soprattutto ai medici ed agli odontoiatri che desiderano acquisire nuove conoscenze su questo argomento: è centrata soprattutto sulla descrizione della sindrome delle apnee del sonno e sulle diverse conseguenze che può provocare sulla salute: sonnolenza diurna, ipertensione arteriosa, maggiore rischio di eventi cardiaci e cerebrali…

Una parte più breve è dedicata agli apparecchi dentali ed alle indicazioni per usarli, con alcuni accenni ai risultati ottenuti.

Vi sono anche due pagine che illustrano un esempio di monitoraggio del sonno con l’utilizzo di uno strumento domiciliare (Apnealink), che è di uso estremamente semplice e si sta rivelando affidabile per lo screening dell’apnea del sonno. Per chi fosse interessato a conoscere le caratteristiche dell’apparecchio segnaliamo alcuni articoli scientifici usciti in proposito negli ultimi anni (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)

La bibliografia relativa alla presentazione è pubblicata nel sito.

Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).

Chi siamo

24 maggio 2010 @ 12:38

…. e cosa facciamo:  LO STAFF DELLO STUDIO

Qui ci siamo quasi tutti (manca solo Alessandra)

 

 

 

Dottor Franco Sacchi

Franco

Medico dentista, titolare dello studio dal 1988. Lavora in campo odontoiatrico dal 1983.

Dai primi anni ’90 si occupa, oltre che dei diversi campi tradizionali dell’odontoiatria, in particolare delle relazioni fra occlusione dentale e postura globale del corpo, in collaborazione con chiropratici, osteopati, fisioterapisti. Ha avuto perciò occasione di trattare molti disturbi apparentemente lontani dalle usuali competenze del dentista: cefalee, disfunzioni delle articolazioni della mandibola, dolori della colonna vertebrale (soprattutto cervicale, ma non solo), capogiri….. sempre con terapie dentali.

Dal 2009 ha iniziato anche a trattare il russamento e la sindrome delle apnee del sonno con apparecchi dentali. Ha frequentato numerosi corsi di formazione specifici e nel 2011 ha conseguito la certificazione AIMS di medico esperto in disturbi del sonno. E’ stato il primo odontoiatra a superare questo esame in Italia. In questo campo è particolarmente importante la collaborazione interdisciplinare, di cui diamo conto nella pagina dedicata a questo tema.

Altri campi di interesse sono l’ortodonzia, anch’essa svolta tenendo in considerazione la crescita di tutto il corpo del bambino e le influenze che gli interventi sui denti esercitano sulla colonna vertebrale, e l’implantologia, per la quale utilizza dal 2005 la tecnica di Bruschi e Scipioni, che consente il trattamento in una o due sole sedute di casi altrimenti risolvibili solo con interventi chirurgici complessi.

 

Dottor Massimo Monserrino

Massimo

Odontoiatra, fa parte del nostro gruppo dal 2002.

Massimo è il nostro endodontista, cioè si occupa delle terapie canalari dei denti (le cosiddette devitalizzazioni). Oltre a questo compito, che è l’unico del gruppo a svolgere, si occupa anche di protesi fissa, con particolare riguardo alla protesi estetica, di chirurgia orale e di odontoiatria conservativa (otturazioni e ricostruzioni dei denti).

 

 

 

Dottoressa Cinzia Angileri

Cinzia

Odontoiatra e specialista in ortognatodonzia e odontoiatria infantile, è con noi dal 2007.

Si occupa di ortodonzia, con particolare riguardo alle tecniche invisibili ed estetiche, e nel nostro studio in particolare si occupa di parodontologia. E’ esperta inoltre in odontoiatria infantile e pediatrica, anche con bambini diversamente abili.

Serena Lazzari

Serena

Segretaria dello studio dal 2002.

Si occupa di organizzare al meglio il lavoro quotidiano dell’equipe, delle relazioni con i pazienti e della parte amministrativa. Qualche volta viene reclamata come “seconda assistente” durante gli interventi di implantologia e il suo compito principale è quello di “rasserenare” il paziente.

 

 

 

Sara De Angelis

Sara

Assistente e odontotecnica, lavora con noi dal 1998.

Attualmente è in studio due giorni la settimana, ma si occupa di molte cose, soprattutto di assistenza in igiene orale, ortodonzia e in protesi fissa e rimovibile.

 

 

Marcela Orlandi

Marcela

E’ la più giovane del gruppo, e nel 2008 è arrivata dal Brasile… per lavorare con noi come  assistente alla poltrona.

 

 

Alessandra Pinzani

 

Logopedista, con noi dal 2000.

Segue le terapie di rieducazione funzionale dei muscoli della bocca. Molto spesso i problemi di malocclusione dentale sono accompagnati o causati da atteggiamenti errati della lingua o delle labbra: il lavoro di Alessandra consiste nell’insegnare ai bambini (e qualche volta anche agli adulti) ad utilizzare in modo corretto lingua e labbra.

Effetti collaterali

17 maggio 2010 @ 22:10

Gli apparecchi dentali possono causare due tipi di effetti collaterali:

Effetti transitori. Sono frequenti e si manifestano di solito nei primi giorni di uso dell’apparecchio. Di solito spariscono spontaneamente, o si riducono fino ad essere facilmente accettati in tempo breve. I più comuni sono:

  • Salivazione aumentata
  • Bocca e labbra secche (soprattutto se l’apparecchio crea una piccola apertura delle labbra di notte, cosa che di solito si riesce ad evitare)
  • Fastidio o tensione dei muscoli masticatori, al mattino (di solito dura da pochi minuti a mezz’ora)
  • Fastidio ai denti (soprattutto anteriori) e a volte piccoli cambiamenti dell’ingranaggio dei denti al mattino. Questo effetto è correlato  con il precedente: durante la notte i muscoli che portano avanti la mandibola si accorciano per effetto della posizione avanzata della mandibola stessa. Al mattino gli stessi muscoli faticano a volte ad allungarsi per consentire alla mandibola di tornare nella posizione abituale. Alcuni semplici esercizi di stretching al mattino facilitano la distensione di questi muscoli e il ritorno alla normalità.

Effetti a lungo termine. Sono rari. In sostanza si tratta della stabilizzazione dell’effetto appena descritto: la mandibola non torna completamente nella posizione abituale al mattino, cone accade di solito, e ne possono risultare cambiamenti nell’ingranaggio dei denti delle due arcate, i quali anzichè sparire dopo pochi minuti permangono per tutta la giornata. Di solito si tratta di cambiamenti molto lievi, che per questo sono riscontrati dal dentista prima che dal paziente, il quale nella maggior parte dei casi non se ne accorge neppure.

In questi casi  il dentista deve valutare attentamente l’entità del cambiamento occlusale, e i benefici provocati al paziente dall’apparecchio, e poi valutare con il paziente questo rapporto fra beneficio ottenuto ed effetto indesiderato: a questo punto si potrà decidere se continuare o sospendere la terapia o se intensificare i controlli.  Se il cambiamento occlusale viene intercettato precocemente, di solito l’occlusione si normalizza con la sospensione  o la diminuzione dell’uso dell’apparecchio.

Chi può applicarli?

16 maggio 2010 @ 23:48

E’ importante che gli apparecchi dentali vengano applicati da un dentista che abbia una formazione specifica sull’argomento:

  • Prima di eseguire questo tipo di terapia è necessario fare una valutazione completa delle condizioni dei denti, del parodonto (tessuti di sostegno del dente), e delle articolazioni temporo-mandibolari.
  • Gli eventuali effetti indesiderati riguardano principalmente l’ occlusione dentale: per valutarli è necessaria una esperienza specifica.
  • è importante eseguire regolamente controlli periodici sia della situazione della bocca sia dell’efficacia nel tempo della terapia della OSAS: ad esempio se il paziente aumenta di peso può essere necessario un maggiore avanzamento dell’apparecchio, e anche questo tipo di valutazione richiede una conoscenza specifica.

In effetti la scarsità di dentisti che si occupano seriamente della terapia del russamento e della sindrome delle apnee del sonno è uno dei principali limiti alla diffusione di questa terapia. Questo è vero nei paesi in cui la terapia con apparecchi dentali è più diffusa (vedi indicazioni), e ancor più in Italia dove siamo veramente agli inizi (vedi perché questo sito).