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Articoli per la parola chiave ‘AASM’

Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una seconda brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.

Rispetto alla precedente brochure 1 questa pubblicazione è centrata sulla terapia con gli apparecchi dentali: la parte generale su russamento e apnea del sonno è quindi assente, mentre è molto più sviluppata la descrizione dei diversi apparecchi, del meccanismo di azione e dei risultati che si ottengono con questo tipo di terapia.

Come per la brochure 1, le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito. Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole informarsi in fretta.

Se l’argomento vi sembra interessante potrete approfondirlo sulle pagine del sito dedicate agli apparecchi dentali, che illustrano più in dettaglio la storia degli apparecchi, i risultati che si ottengono, i costi della cura e così via.

Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).

Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:

a) Due prese di posizione ufficiali di associazioni internazionali sul trattamento della Sleep Apnea con apparecchi dentali

–   Aggiornamento al 2005 della posizione ufficiale della Associazione Americana di Medicina del Sonno, pubblicato nella rivista Sleep nel 2006:

Kushida Clete A., Timothy I. Morgenthaler, Michael R. Littner,  Cathy A. Alessi,  Dennis Bailey,  Jack Coleman Jr,  Leah Friedman, Max Hirshkowitz,  Sheldon Kapen,  Milton Kramer,  Teofilo Lee-Chiong,  Judith Owens, Jeffrey P. Pancer   Practice Parameters for the Treatment of Snoring and Obstructive Sleep Apnea with Oral Appliances: An Update for 2005– Sleep, 2005

–    Posizione ufficiale della associazione tedesca di Medicina del Sonno Odontoiatrica (2007) :

Schwarting S, Schlieper, A Hauschild   Position paper on the use of mandibular advancement devices in adults with sleep-related breathing disorders. A position paper of the German Society of Dental Sleep Medicine (Deutsche Gesellschaft Zahnaerztliche Schlafmedizin, DGZS) – Sleep and Breathing, 2007


b) Revisioni generali della letteratura sull’uso di apparecchi dentali nella terapia delle apnee del sonno


c) Articoli sul funzionamento degli apparecchi dentali (Oral Appliances, Oral Devices) nella terapia della OSAS

1) Alcuni studi sulle esperienze con diversi tipi di apparecchi orali dal 1998 al 2004

2) Lavori, più recenti, di confronto fra i risultati del trattamento con apparecchi dentali e con la CPAP (considerata lo standard di riferimento). Rispetto ai lavori precedenti c’è maggiore avanzamento della mandibola e molto maggiore percentuale di successi anche nei casi di apnea moderata e severa.

3) Uno studio sulla accettazione della terapia con ORM

4) Articolo recentissimo, molto interessante per le implicazioni in medicina interna:

5)  Un lavoro sull’uso dei dispositivi non-individuali (“boil-and-bite”)

6) Un articolo sulla Sleep Nasendoscopy e la sua potenziale utilità nel capire la sede di ostruzione delle vie aeree e predire il successo della terapia con apparecchi dentali

Società Scientifiche Internazionali

21 giugno 2010 @ 21:58

Siti Web della principali organizzazioni internazionali di Medicina del Sonno, con riferimento particolare alla odontoiatria

Qui sotto sono elencati  i siti web delle principali associazioni internazionali di medicina del sonno odontoiatrica, e in particolari i riferimenti alle pubblicazioni divulgative sulla Apnea del Sonno e i trattamenti possibili.

Le pubblicazioni informative delle diverse associazioni sono destinate soprattutto ai pazienti; a mio avviso sono comunque utili anche per i medici e gli odontoiatri che vogliano farsi un’idea generale sul problema della OSAS e sul possibile  trattamento odontoiatrico.

Chi può applicarli?

16 maggio 2010 @ 23:48

E’ importante che gli apparecchi dentali vengano applicati da un dentista che abbia una formazione specifica sull’argomento:

  • Prima di eseguire questo tipo di terapia è necessario fare una valutazione completa delle condizioni dei denti, del parodonto (tessuti di sostegno del dente), e delle articolazioni temporo-mandibolari.
  • Gli eventuali effetti indesiderati riguardano principalmente l’ occlusione dentale: per valutarli è necessaria una esperienza specifica.
  • è importante eseguire regolamente controlli periodici sia della situazione della bocca sia dell’efficacia nel tempo della terapia della OSAS: ad esempio se il paziente aumenta di peso può essere necessario un maggiore avanzamento dell’apparecchio, e anche questo tipo di valutazione richiede una conoscenza specifica.

In effetti la scarsità di dentisti che si occupano seriamente della terapia del russamento e della sindrome delle apnee del sonno è uno dei principali limiti alla diffusione di questa terapia. Questo è vero nei paesi in cui la terapia con apparecchi dentali è più diffusa (vedi indicazioni), e ancor più in Italia dove siamo veramente agli inizi (vedi perché questo sito).

L’efficacia degli apparecchi dentali nella riduzione del numero di apnee e ipopnee per ogni ora di sonno (AHI) è stata studiata in tutti i lavori di ricerca sull’argomento.

La ampia revisione della letteratura fatta da Ferguson et al. nel 2006 per conto della AASM ha valutato, su 41 studi selezionati, una percentuale di successo di circa il 50% seguendo il criterio più restrittivo (successo = AHI<5 o <10) e  fino all’80-85% seguendo criteri di successo più larghi (= AHI <50% di quello di partenza e <20).

Un’altra importante revisione (Hoffstein, 2007) su circa 2800 pazienti valuta i successi al 54% usando il criterio più restrittivo e del 75% con quello più largo.

La CPAP è considerata il “gold standard” delle terapie per le apnee del sonno, e quindi diversi studi hanno confrontato l’efficacia della terapia con apparecchi dentali con quella della CPAP. A questo scopo i due trattamenti sono stati applicati in tempi successivi agli stessi pazienti (studi “crossover”) oppure su due gruppi diversi di pazienti randomizzati (cioè con caratteristiche uguali fra loro).

Nella revisione  citata prima di Ferguson et al che esamina 7 studi crossover fra CPAP e Apparecchi Dentali si arriva alle conclusioni seguenti:

  • Lo AHI è  normalizzato quasi nel 100% dei pazienti trattati con la CPAP, nel 60-70% dei trattati con AD.
  • I sintomi causati dalla OSAS (sonnolenza, ipertensione arteriosa) migliorano in misura simile con i due trattamenti, con un leggero vantaggio per gli Apparecchi Dentali.
  • L’aderenza alla terapia è molto minore con la CPAP che con gli AD.

In sintesi: la CPAP è più efficace, ma viene portata di meno,  per cui alla fine il vantaggio diminuisce, o si perde del tutto.

Su questo aspetto della accettazione da parte dei pazienti di Apparecchi Dentali e CPAP sono stati fatti numerosi studi, e quasi tutti evidenziano una maggior facilità ad accettare una terapia con AD che con la CPAP. I dati della accettazione degli AD sono molto elevati, e nei diversi studi variano in genere fra 80% e 90%.

La figura qui sotto sintetizza i risultati di un importante studio randomizzato effettuato in Olanda dal gruppo di Hoekema, e pubblicato nel 2008.  La differenza principale rispetto a studi precedenti è che l’avanzamento della mandibola (vedi apparecchi dentali, meccanismo d’azione) è stato maggiore fin dall’inizio della terapia (75% del massimo avanzamento possibile) per poi aumentare durante la cura fino al raggiungimento del  risultato ottimale. Inoltre i pazienti di questro studio erano mediamente più obesi e più gravi di quelli di altre ricerche precedenti. In questo studio si definisce  “successo terapeutico” l’ottenimento di un AHI minore del 50% del valore di partenza e minore di 20. Così ad esempio se il valore di AHI di partenza sarà di 20, consideriamo “successo” un AHI finale pari a meno di 10. Ma se il valore di partenza è 80, definiremo “successo” il raggiungere un valore inferiore a 20. Questo criterio è simile a quello utilizzato in altri lavori (v sopra Ferguson et al).

Cliccare per ingrandire

Come si vede, anche in questo studio l’uso della CPAP permette una riduzione dello AHI a valori minori rispetto a quelli ottenuti con l’apparecchio dentale  (media 2,4 vs 7,8). Adottando il criterio di successo descritto sopra tuttavia si nota che:

  • Nelle forme di OSAS lieve o moderata la % di successi con le due terapie è uguale (84% per gli AD, 80% con la CPAP).
  • Nelle forme gravi (AHI di partenza superiore a 30) la CPAP risulta più efficace (e in effetti è raccomandata come trattamento di prima scelta per queste forme), ma comunque gli apparecchi dentali consentono di curare con successo il 70% dei casi di OSAS grave.
  • Un terzo risultato importante (non riportato nel grafico) è che tutti gli altri parametri soggettivi considerati nello studio (sonnolenza, qualità della vita, livello di energia durante il giorno, indici di  ansia e depressione psichica ) sono migliorati in modo identico dal trattamento con CPAP e da quello con apparecchi dentali.

Un altro lavoro recente e importante di confronto fra i risultati di CPAP e Apparecchi Dentali è lo studio cross-over di Gagnadoux et al pubblicato nel 2009. Qui il criterio di successo adottato è leggermente diverso: vengono considerati “successo totale” i casi in cui la riduzione dello AHI è superiore al 50% del livello di partenza e minore di 5, e successo parziale le riduzioni di almeno il 50% ma con AHI superiore a 5. “Fallimenti” i casi in cui non si ottiene riduzione di AHI almeno del 50%. La figura che segue è la sintesi dei risultati ottenuti con la terapia dentale.

Colonne bianche: successo totale. Colonne grigie: successo parziale. Colonne nere: fallimento

  • Come si vede anche qui la percentuale globale di successi è molto alta, e anche qui nei casi di OSAS lieve e moderata (AHI minore di 30) la percentuale di successo totale è maggiore che nelle forme gravi, in cui prevalgono i casi di successo parziale (colonna grigia dell’istogramma).
  • Anche in questo studio i risultati con la CPAP sono migliori (valori di mediana AHI = 2, contro 6 con gli AD), ma le differenze non sono grandi e riguardano soprattutto i casi di apnea grave.
  • Anche qui, come in molti altri lavori, i risultati delle due terapie su sonnolenza e livello di attenzione sono uguali. In questo studio la sonnolenza è stata valutata anche con test obiettivi oltre che con la scala di Epworth , e i risultati sono praticamente identici.

Indicazioni

11 maggio 2010 @ 23:50

Riassumiamo di seguito le indicazioni per la terapia con apparecchi dentali suggerite dalla Accademia Americana di Medicina del sonno (AASM). L’articolo che le riassume è di Kushida et al (2006)

1. Pazienti con russamento semplice o apnea ostruttiva lieve che non rispondono o non sono candidati appropriati alle misure di comportamento come perdita di peso o cambiamento della posizione nel sonno.

2. Pazienti con apnea ostruttiva moderata o grave che siano intolleranti o rifiutino il trattamento con la CPAP, e pazienti che rifiutino interventi chirurgici come tonsillectomia con adenoidectomia oppure interventi di chirurgia maxillo-facciale.

3. Nei casi di apnea ostruttiva grave si deve inizialmente tentare di risolvere il problema con la CPAP, che al momento è considerata la misura più efficace. In caso di fallimento si passerà ad altra terapia.

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Se consideriamo che i casi di russamento “semplice” (cioè in assenza di apnee) e di apnea ostruttiva lieve, cioè con valori di AHI inferiori a 15, costituiscono la grande maggioranza dei disturbi respiratori del sonno, si può concludere che la terapia con gli apparecchi dentali è di fatto indicata dalla AASM come rimedio primario per un grande numero di persone.
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Il ruolo degli apparecchi dentali nella terapia della OSAS è stato considerato con una certa perplessità fino a pochi anni fa. Le cause di questo sono state soprattutto:

  • Documentazione modesta, fino ai primi anni ’90,  sulla efficacia di questo trattamento
  • Preoccupazioni sugli effetti collaterali: si temeva che una posizione molto avanzata della mandibola creasse, a lungo termine, problemi articolari e occlusali importanti

Le cose sono cambiate:

  • L’efficacia del trattamento è stata largamente documentata in molti studi di livello anche elevato (livello 1-2 EBM, v Ferguson)
  • Sono stati molto studiati anche gli effetti collaterali a lungo termine, che si sono rivelati rari e molto più modesti di quanto si temesse. Si vedano le revisioni di Hoekema (2004), Ferguson (2006) e Hoffstein (2007)

Riportiamo di seguito le conclusioni di due pneumologi molto noti sul ruolo della medicina odontoiatrica del sonno

  1. Nel 2009 ad Osaka si è tenuto il congresso di fondazione della Asian Society of dental Sleep Medicine. La relazione introduttiva al congresso è stata tenuta da Colin Sullivan, il medico australiano che nel 1980 ha inventato la CPAP. Il titolo della relazione era “The emerging role of dental sleep medicine in sleep disordered breathing“. Nella relazione si sottolinea che i dentisti hanno attualmente 4 ruoli importanti rispetto alla sindrome delle apnee del sonno:
  • Nella diagnosi , sia nei bambini che negli adulti
  • Nella prevenzione (trattamenti ortodontici nell’infanzia)
  • Nella terapia, con gli apparecchi di avanzamento della mandibola
  • Nella terapia, con la preparazione ortodontica alla chirurgia maxillo-facciale

2.  Lo pneumologo canadese Victor Hoffstein ha pubblicato nel 2007 una ampia revisione della letteratura sugli apparecchi dentali. Conclude il suo lavoro notando che gli apparecchi dentali sono attualmente sotto-utilizzati a causa di:

  • Numero insufficiente di dentisti qualificati
  • Difficoltà nelle procedure di rimborso assicurativo

Riportiamo anche il link ad una brochure dedicata ai pazienti dello American College of Chest Physicians, che raccomanda l’uso degli apparecchi dentali nella terapia della apnea del sonno.