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Articoli per la parola chiave ‘sonnolenza diurna’

Sonnolenza in palestra

7 febbraio 2013 @ 00:47

D: Mi succede di addormentarmi mentre faccio esercizi di ginnastica in palestra da stesa, mi accorgo che per qualche secondo mi addormento poi inizio l’altro esercizio ma casco nel sonno di nuovo anche se cerco di stare sveglia. Forse mi rilasso troppo? oppure è una questione di ossigenazione? Attendo una vostra risposta. Grazie. Distinti saluti

R: Gentile signora Mara,

innanzitutto sarebbe interessante capire se la sonnolenza è presente solo in palestra oppure se riguarda anche altri momenti della vita. Un’idea se la può fare compilando la scala di Epworth, che trova anche su questo sito, nella pagina apposita.

Se la sonnolenza è limitata alla palestra, niente di male: vuol dire che si rilassa e che ha bisogno di farlo in quella situazione. Se è presente un eccesso di sonnolenza anche in molti altri momenti, sarà il caso di scoprirne la causa.

La più frequente ragione di sonnolenza diurna è la deprivazione del sonno notturno; il modo più semplice e sicuro per scoprirla è compilare, per almeno 2 settimane, un diario del sonno, che poi va interpretato da un medico esperto.

La seconda causa sono le patologie che disturbano il sonno: le più comuni sono la sindrome delle apnee notturne (può fare sul sito dei test che permettono di valutare la probabilità di avere questo problema), e la sindrome delle gambe senza riposo; anche l’insonnia può essere causa di sonnolenza diurna. Vi sono poi cause più rare, da valutare se si escludono quelle che ho citato.

Se lo desidera può farmi sapere quali sono i risultati che ha ottenuto nei test suggeriti.

Cordiali saluti

Dott. Franco Sacchi

Vi segnaliamo una video intervista al dott Sergio Garbarino, del centro del sonno dell’Università di Genova sulle apnee notturne, interessante soprattutto per la descrizione dei sintomi di questa malattia.

Per informazioni sulla terapia della sindrome delle Apnee nel sonno con apparecchi dentali vi rimandiamo alle pagine di questo sito

Se desiderate più notizie sulla CPAP:    http://it.wikipedia.org/wik.i/C-PAP

Per guardare il video sul sito del “Corriere della Sera” cliccate sul link qui sotto

Mal di testa alla mattina? Forse è per le apnee notturne – Corriere.it.

Russamento e sonnolenza diurna

9 marzo 2011 @ 19:48

Domanda: Buongiorno,ho 54 anni fumatore e russo abbastanza ma senza apnee, di giorno ho sempre la sensazione di sonnolenza, ma non la necessita impellente di dormire, ripeto sola la sgradevole sensazione di sonno che pregiudica la mia qualita di vita notevolmente.       Saluti     Savino Calabrese

Risposta: Gentile Sig Calabrese, in effetti il russamento può essere causa di sonnolenza anche in assenza di apnee evidenti. In meccanismo è il seguente: il russamento può accompagnarsi ad un forte aumento  dello sforzo respiratorio anche in assenza di apnee, per aumento delle resistenze delle vie aeree (è la situazione denominata “UARS”).

Gli sforzi respiratori ripetuti causano, alla lunga, dei risvegli parziali (“arousal”), di cui il soggetto non è consapevole, e che sono visibili solo nel tracciato elettroencefalografico della polisonnografia. Questi arousals provocano la  frammentazione del sonno; cioè il sonno profondo viene continuamente interrotto da eventi che lo rendono più superficiale, e quindi meno riposante.

Tutto questo è la causa della sonnolenza diurna. Lo stesso meccanismo (lo sforzo inspiratorio) può causare anche ipertensione arteriosa, anche in assenza di apnee.

Credo che sia opportuno studiare meglio il suo problema con un monitoraggio cardiorespiratorio a domicilio, e in caso di dubbio anche con una eventuale polisonnografia completa in laboratorio del sonno (che comprenda anche lo EEG notturno).

Saluti

Franco Sacchi

Sonnolenza e presidenza

31 dicembre 2010 @ 08:00

Caro lettore,

sulle capacità decisionali del nostro Presidente del Consiglio ognuno, ovviamente, la pensa come vuole. Comunque questo articolo, appena pubblicato su L’Espresso, sembra piuttosto interessante sia dal punto di vista scientifico (per la totale affidabilità dell’intervistato, il prof. Luigi De Gennaro), sia perchè stasera è capodanno, e un po’ di allegria non guasta.

AUGURI A TUTTI DI BUON 2011

Come sempre cliccate sul link qui sotto per leggere l’articolo e, se volete, per farvi quattro risate:

Ma perché B. si addormenta? – L’espresso.

Il titolo rappresenta una estrema sintesi dell’articolo, appena pubblicato su “Sleep”, che riferisce i risultati di una ricerca effettuata alla Università di Pittsburgh, diretta a stabilire se esista una associazione fra i disturbi del sonno e lo sviluppo della sindrome metabolica.

La sindrome metabolica è probabilmente la principale patologia emergente nella nostra epoca. Costituisce il principale fattore di rischio per le patologie cardiovascolari (arteriosclerosi, infarto, ictus cerebrale)  che sono attualmente la prima causa di morte. Il suo aspetto più evidente è l’obesità addominale, accompagnata da una serie di indicatori, che a loro volta sono fattori di rischio cardiovascolare.

Dato che la sindrome è, come dicevamo, un problema del nostro tempo, le definizioni esatte proposte sono state diverse negli ultimi anni. Riportiamo qui di seguito quella proposta dalla IDF (International Diabetes Federation) nel 2005, e riassunta in una presentazione italiana del 2009:

  • Presenza di Obesità addominale (circonferenza vita maggiore di 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne), più almeno due dei seguenti fattori:
    • Pressione arteriosa maggiore di 135/85
    • Glicemia a digiuno maggiore di 100 mg/dl
    • Trigliceridi nel sangue più di 150 mg/dl
    • Colesterolo HDL (“colesterolo buono”) minore di 40 mg/dl (uomini) o di 50 mg/dl (donne)

Vediamo qui di seguito in che modo lo studio di Pittsburgh è arrivato a stabilire la correlazione fra russamento e sindome metabolica: …………….

Da poco pubblicato sulla rivista specialistica “Il governo clinico in pneumologia“, questo articolo esamina in dettaglio i costi sociali della OSAS (incidenti stradali e sul lavoro dovuti alla sonnolenza diurna, malattie cardiache e vascolari…), e il risparmio che si potrebbe realizzare se si diffondesse di più il trattamento.

Si tratta di un argomento fondamentale per convincere i “terzi paganti” (servizio sanitario nazionale, assicurazioni private) che spendere soldi per curare le apnee del sonno è un risparmio e non uno spreco.

Per leggere l’articolo cliccare sul link qui sotto:

IL COSTO DELLE MALATTIE: VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DELLA SINDROME DA APNEA OSTRUTTIVA NEL SONNO SULL’ECONOMIA ITALIANA.

Pennichella: quali i pro e i contro?

12 novembre 2010 @ 08:00

Segnaliamo un articolo del Corriere sulla igiene del sonno; l’obiettivo è in particolare l’uso, frequente nei paesi mediterranei, della pennichella pomeridiana. L’intervistato è il prof Cirignotta della Università di Bologna, che fornisce alcuni consigli in merito.

Per leggere l’articolo cliccare sul link qui sotto:

Pennichella: quali i pro e i contro? – Corriere della Sera.

Nuovo video sulla apnea del sonno

29 ottobre 2010 @ 16:00

Pubblichiamo oggi il video “Apnea del sonno in 4 minuti“, interamente dedicato alla apnea del sonno. Il filmato presenta una piccola parte della notte di un paziente con una forma grave di sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Nella notte si succedono senza interruzione periodi di apnea alternati a periodi di iperventilazione.

Alle immagini è abbinato la visualizzazione del tracciato del monitoraggio del sonno fatto negli stessi minuti a cui si riferisce il filmato. In questo modo lo spettatore vede in contemporanea l’apnea nel paziente, la sua rappresentazione grafica (curve di flusso dell’aria attraverso il naso) e la rappresentazione della frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue. Il commento parlato spiega il significato dei diversi eventi e delle linee sul tracciato del sonno.

Le conseguenze di questa malattia (frammentazione del sonno e la sonnolenza che ne risulta, ipossia con tutti i guai che ne risultano, reflusso gastro-esofageo…) sono più facili da capire guardando in vivo cosa succede ad un paziente apnoico.

Ci auguriamo che il video contribuisca a far capire la gravità di questa malattia, così diffusa (più di un milione e mezzo di persone in Italia) e ancora così sottovalutata.

Per vedere il video cliccare sull’immagine qui sotto

ATTENZIONE:  se avete una connessione veloce potete vedere il video in alta definizione (HD) cliccando sul tasto in basso e a destra del video su 720p.  Se il video si interrompe durante la visione, utilizzate una definizione più bassa (480p di solito vanno bene), oppure aspettate un paio di minuti per dare il tempo al computer di caricare tutto.

Se avete problemi di visualizzazione potete vedere il video direttamente su youtube.

A Bologna il 27 novembre si terrà un convegno organizzato dalla ASAIS (Associazione per lo Studio e l’Analisi degli Incidenti Stradali) e dalla Università di Bologna. Uno dei temi centrali sarà la sindrome delle apnee del sonno e la sua capacità di provocare sonnolenza diurna, che a sua volta è una delle prime cause di incidenti stradali (“colpo di sonno”).

Per maggiori informazioni clicca sul link qui sotto:

asais.pdf (Oggetto application/pdf).

La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) è la seconda causa in ordine di importanza della eccessiva sonnolenza diurna (la prima causa è la deprivazione di sonno notturno).

La sonnolenza è una causa molto importante di una serie di grossi guai: gli incidenti stradali sono uno dei più comuni, gli incidenti sul lavoro possono avere conseguenze ancora più catastrofiche. Un esempio famoso è il disastro della centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Un altro il naufragio della superpetroliera Exxon Valdez nel 1989, che causò una macchia di petrolio di conseguenze tali che i danni sono ancora presenti oggi.

Il cosiddetto “colpo di sonno” è la causa, spesso non accertata, di errori umani altrimenti difficili da spiegare. Intere categorie sono ad altissimo rischio: guidatori professionisti di autobus e autotreni (spesso a rischio per molte cause, dall’obesità alla deprivazione di sonno) , piloti di aerei o, peggio ancora, controllori di volo…

La misura obiettiva della sonnolenza è difficile. Si fa con test come il MSLT, ideato da Bill Dement, che è forse l’uomo al mondo che ha dedicato più energie e inventiva allo studio della sonnolenza e ai modi di prevenirla.

Circa 20 anni fa il dottor Johns, che lavorava allora all’ospedale di Epworth, cittadina australiana che ha poi dato il nome alla scala, inventò un sistema per valutare la gravità della sonnolenza basato su otto semplici domande. Il piccolo questionario è stato via via applicato in tutto il mondo con un successo crescente, ed è attualmente considerato una misura molto attendibile della sonnolenza: gli studi eseguiti hanno sempre trovato una buona correlazione fra la sonnolenza misurata con questo semplice test e quella valutata da esami più complessi come il citato MSLT, il test MWT o il test OSLER.

Vi proponiamo la scala di Epworth in una delle pagine del sito dedicate ai test che potete fare online. Compilatela e avrete una risposta automatica sul vostro problema di sonnolenza.

Vi ricordiamo anche che un’altra pagina è dedicata agli effetti degli apparecchi dentali sulla sonnolenza causata dalla apnea del sonno.