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Articoli per la parola chiave ‘colpo di sonno’

Da poco pubblicato sulla rivista specialistica “Il governo clinico in pneumologia“, questo articolo esamina in dettaglio i costi sociali della OSAS (incidenti stradali e sul lavoro dovuti alla sonnolenza diurna, malattie cardiache e vascolari…), e il risparmio che si potrebbe realizzare se si diffondesse di più il trattamento.

Si tratta di un argomento fondamentale per convincere i “terzi paganti” (servizio sanitario nazionale, assicurazioni private) che spendere soldi per curare le apnee del sonno è un risparmio e non uno spreco.

Per leggere l’articolo cliccare sul link qui sotto:

IL COSTO DELLE MALATTIE: VALUTAZIONE DELL’IMPATTO DELLA SINDROME DA APNEA OSTRUTTIVA NEL SONNO SULL’ECONOMIA ITALIANA.

A Bologna il 27 novembre si terrà un convegno organizzato dalla ASAIS (Associazione per lo Studio e l’Analisi degli Incidenti Stradali) e dalla Università di Bologna. Uno dei temi centrali sarà la sindrome delle apnee del sonno e la sua capacità di provocare sonnolenza diurna, che a sua volta è una delle prime cause di incidenti stradali (“colpo di sonno”).

Per maggiori informazioni clicca sul link qui sotto:

asais.pdf (Oggetto application/pdf).

La causa più frequente di sonnolenza diurna è la deprivazione di sonno notturno.

La seconda causa sono le apnee del sonno.

La sonnolenza è semplicemente il meccanismo che ci porta dalla veglia al sonno: si tratta quindi di uno stato indispensabile nella nostra vita. I problemi si creano quando la sonnolenza compare nei momenti meno opportuni, tipicamente mentre si svolgono mansioni noiose e ripetitive ma anche pericolose.

La guida dell’auto è una di queste, e la sonnolenza è una delle cause più diffuse di incidenti stradali (“colpo di sonno”), probabilmente più importante dell’alcool e della velocità,  che sono più note e pubblicizzate.

Diversi studi hanno dimostrato la correlazione stretta fra apnee del sonno e incidenti stradali. La figura che segue sintetizza i risultati di uno di questi, eseguito a partire da una popolazione sana controllata per molto tempo (Wisconsin Sleep Cohort Study, Young et al 1997).

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Sull’asse orizzontale del grafico sono rappresentati tre livelli di ostruzione respiratoria, descritti in base allo AHI. Il primo livello (AHI 0-5) rappresenta i soggetti senza un numero significativo di apnee del sonno, ed  è considerato il livello di riferimento (rischio = 1). Il secondo (AHI fra 5 e 15) rappresenta i casi di apnea ostruttiva lieve. Il terzo i casi di apnea da moderata a grave (AHI maggiore di 15).

Come si vede nel grafico i soggetti con apnea lieve hanno un rischio 3,4 volte superiore di avere incidenti stradali rispetto ai soggetti  del gruppo 1 (“sani”), mentre i soggetti con apnea moderata-grave  hanno 7,3 volte più probabilità di avere incidenti stradali.

Altri studi hanno dimostrato la stessa correlazione partendo da punti di vista diversi: per esempio il gruppo spagnolo di Teràn-Santos ha esaminato 102 persone che avevano subito una terapia d’urgenza per incidenti stradali nell’ospedale di Burgos, e li ha messi a confronto con 152 soggetti di analoghe caratteristiche (età , sesso etc) scelti a caso negli ospedali cittadini. I soggetti con AHI superiore a 10 avevano avuto un numero di incidenti stradali (abbastanza gravi da richiedere cure urgenti)  6,3 volte più alto di chi aveva AHI minore di 10. Si tratta di una correlazione ancora maggiore (lo AHI scelto è più basso), e questo si può spiegare considerando che il campione del Wisconsin era costituito da una popolazione lavorativa sana, mentre quello di Burgos da pazienti ricorverati per incidenti stradali. Un altro dato interessante di questo studio è il fatto che il consumo di alcool, anche in piccole dosi, nel giorno dell’incidente amplifica ancora di più gli effetti delle apnee del sonno, portando il rischio a 11,3 volte. Questo significa, in parole povere, che anche un bicchiere di vino può avere conseguenze drammatiche per una persona affetta da OSAS.