Articoli per la parola chiave ‘OSAS’
Russare riduce memoria e coordinazione: l’apnea nel sonno fa danni al cervello
La stampa italiana ha ripreso nei giorni scorsi un’intervista al medico australiano O’Donoghue sullo studio presentato da poco ad un congresso sul sonno, svoltosi a Christchurch. Sembra che il gruppo di ricercatori di Melbourne abbia trovato evidenza di lesioni cerebrali organiche in pazienti con sindrome delle apnee del sonno (OSAS).
E’ noto da tempo la OSAS causa disturbi cognitivi, e che alcuni di questi non sembrano del tutto reversibili neanche con la terapia; in precedenza lo stesso gruppo di ricerca non aveva evidenziato cambiamenti organici (variazione di volume di aree specifiche) in pazienti con apnea del sonno. La scoperta di lesioni anatomiche specifiche potrebbe essere un passo avanti verso una maggiore conoscenza di questa conseguenza importante della OSAS. Si attendono ulteriori studi e conferme.
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Russare riduce memoria e coordinazione l’apnea nel sonno fa danni al cervello – Repubblica.it.
Confronto fra diverse terapie per le apnee del sonno – Un articolo dagli USA
Questo articolo, scritto da un membro della Società americana di medicina dentale del sonno (American Academy of Dental Sleep Medicine, AADSM), fornisce un riassunto delle diverse opzioni terapeutiche per l’apnea del sonno, e un confronto fra le varie possibilità di cura. Interessante il consiglio di usare la CPAP, e non gli apparecchi dentati, nei casi di obesità estrema, a prescindere dalla gravità della OSAS.
Rispetto agli standard italiani, i dati sull’utilizzo effettivo della CPAP sembrano un po’ pessimisti, ma d’altra parte numerosi studi sembrano confermare che in USA la situazione sia questa.
Chi non ha familiarità con l’inglese scientifico può leggere l’articolo inserendo il link nella casella del traduttore google. il risultato non è perfetto ma si capisce bene il senso dello scritto.
Per leggere direttamente il testo inglese cliccare qui sotto:
25 Novembre – Corso sugli apparecchi dentali: Alan Lowe al congresso SIDO
Nell’ambito del 22° Congresso della Società Italiana di Ortodonzia (SIDO), che si tiene a Firenze (Centro congressi di Fortezza da Basso) nei giorni dal 24 al 27 novembre , vi sarà un corso di perfezionamento sull’uso degli apparecchi dentali nella terapia del russamento e della sindrome delle apnee del sonno.
Il relatore di punta sarà il professor Alan Lowe, canadese, uno dei primi al mondo a fare ricerca clinica sugli apparecchi dentali, e inventore del primo apparecchio dentale regolabile, il Klearway. E’ un’altra occasione, dopo il I congresso della SIMSO a cui hanno partecipato K. Thornton e S. Schwarting, per ascoltare cos’ha da dirci un relatore di fama mondiale sullo stato dell’arte in medicina dentale del sonno. Seguiranno numerose altre relazioni di notevole interesse.
25-26 novembre – Convegno sulla medicina del sonno a Peschiera del Garda
Nei giorni 25-26 novembre si terrà a Peschiera del Garda (VR) un convegno dedicato alla medicina del sonno. Il giovedì 25 il tema sarà “Sonno e malattie neurodegenerative”, mentre il giorno seguente si terranno due workshop (in sedi diverse). Il primo avrà come tema “Approccio chirurgico alla apnee ostruttive del sonno”. Il secondo invece sarà dedicato alle “Metodiche neurofisiologiche nella medicina del sonno”.
Programma completo e moduli di iscrizione al link qui sotto:
Colin Sullivan a Brema 2 – Ruolo dei dentisti
La seconda relazione tenuta a Brema dal professor Sullivan è stata interamente dedicata ai compiti della medicina dentale del sonno.
Il suo giudizio globale, come si vede anche dal titolo della relazione, è che questi compiti siano sempre più importanti sia a livello diagnostico che terapeutico.
Ci sembra particolarmente significativo che il riconoscimento del ruolo dei dentisti, che in Italia non si è ancora affermato del tutto, venga proprio dall’uomo che ha inventato la CPAP.
Il relatore ha schematizzato i compiti degli odontoiatri nel modo seguente: ………………
- Ruolo nella diagnosi
- Adulti: riconoscimento di russamento e OSAS
- Bambini: riconoscimento della ostruzione delle vie aeree da parte dei tessuti molli (adenoidi, tonsille)
- Bambini: riconoscimento delle alterazioni strutturali che possono causare ostruzione delle vie aeree: cross bite, II classi scheletriche
- Adulti: riconoscimento di russamento e OSAS
- Ruolo nella terapia degli adulti
- Inserimento e titolazione degli apparecchi dentali
- Inserimento e titolazione degli apparecchi dentali
- Ruolo nella terapia dei bambini
- Espansione rapida del palato
- Correzione delle II classi scheletriche
- Ruolo nel trattamento chirurgico
- Preparazione dentale e ortodontica per gli interventi di avanzamento maxillo-mandibolare
- Preparazione dentale e ortodontica per gli interventi di avanzamento maxillo-mandibolare
- Ruolo nella prevenzione
- L’intervento ortodontico precoce nel bambino evita molti casi di OSAS nell’adulto
Sullivan ha insistito, come già in precedenza, sul ruolo della prevenzione: è importante intervenire prima che l’apnea del sonno diventi grave.
Sappiamo che il 10% dei bambini russa. Questi bambini devono essere intercettati prima che si manifestino i sintomi classici della apnea del sonno, ben conosciuti dagli ortodontisti: la tipica “facies adenoidea” con occhi arrossati, bocca semi-aperta, aspetto insonnolito. Il relatore ha citato un libro del 1909 dove si illustravano le trasformazioni miracolose che la asportazione di adenoidi e tonsille provocava in questi bambini (parte II, capitolo V “Mouth breathing” del libro “CIVICS AND HEALTH” di W. Allen). Da allora dovremmo aver fatto qualche passo avanti.
A proposito della apnea del sonno nei bambini: il fatto che si consideri patologico nel bambino anche un solo episodio di apnea/ora non è certo dovuto alle conseguenze di quell’unica apnea, ma ai grossi sforzi che il bambino fa per respirare nei restanti 59 minuti! Sullivan ci ha fatto sentire il respiro sibilante (hissing breathing) che non è russamento e nemmeno apnea, ma l’espressione di questi sforzi per far passare l’aria attraverso la faringe ristretta. E’ una cosa simile a ciò che accade agli adulti con OSAS grave, ma qui non c’è apnea. Inoltre i noti meccanismi che legano reciprocamente la forma alla funzione fanno sì che si instauri un circolo vizioso: il lume faringeo ristretto provoca ostruzione respiratoria; questa, a sua volta, provoca lo sviluppo insufficiente delle vie aeree e così via. Questo cerchio va spezzato e l’intervento che va realizzato è innanzitutto quello ortodontico, seguito eventualmente dalla asportazione di tonsille e adenoidi.
La prevenzione è importante anche negli adulti, soprattutto nei giovani: un giovane russatore andrà molto probabilmente incontro a forme anche gravi di apnea in futuro. Non è detto che ogni caso di russamento vada sistematicamente trattato, ma sicuramente bisogna seguire questi pazienti nel tempo, valutare intensità e durata del russamento, e soprattutto controllare che non compaiano ipertensione arteriosa, sonnolenza o altri sintomi, e che l’ostruzione respiratoria non si aggravi col passare degli anni e con eventuali aumenti di peso.
Alla domanda su quali siano gli aspetti più importanti della ricerca attuale sui disturbi respiratori del sonno (SDB), Sullivan ha segnalato tre aree di ricerca che a suo avviso sono oggi fondamentali:
- Lo studio del ruolo dei disturbi respiratori del sonno nella gestosi. Siamo sicuri che gli SDB siano la prima causa di ipertensione nel terzo trimestre di gravidanza. Non c’è di solito apnea del sonno ma ostruzione respiratoria, che non sembra essere la causa diretta della gestosi ma un fattore che scatena una patologia micro-vascolare latente. Gli apparecchi dentali potrebbero essere un ottimo strumento in questi casi, a condizione di produrli abbastanza in fretta.
- La pediatria. Abbiamo già riferito dell’importanza della ortodonzia.
- Gli strumenti che attualmente usiamo per lo studio del sonno sono obsoleti, e i tempi di attesa scoraggianti, soprattutto per forme acute come quella, appena citata, del terzo trimestre di gravidanza (ci serve fare lo studio del sonno stasera e la terapia domani!). Anche per i bambini i tempi devono essere molto brevi. La ricerca deve produrre dispositivi che siano affidati al paziente a domicilio e che producano risultati pressoché istantanei.
Si è tenuto a Brema il 10° congresso della società tedesca di medicina dentale del sonno (DGZS). La conferenza più importante è stata quella tenuta da Colin Sullivan, lo pneumologo australiano che nel 1980 ha inventato la CPAP. Inventato è la parola esatta, perchè l’idea di curare l’ostruzione respiratoria che causa le apnee del sonno con un apparecchio che insuffli aria a pressione positiva non era venuta a nessuno in precedenza. In effetti l’intervento di Sullivan a Brema è stato la somma di due relazioni. Proviamo qui a riassumere i punti essenziali della prima. Dedicheremo alla seconda un altro articolo……………………….
Sonno e ictus: trovato il colpevole che colpisce al risveglio
Segnaliamo un articolo uscito ieri su “gosalute.it” sul tema importantissimo dei rapporti fra ictus cerebrale e apnea del sonno.
Si tratta di una scoperta significativa fatta in Italia, e presentata nei giorni scorsi al congresso della Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS).
PER LEGGERE L’ARTICOLO CLICCARE SUL LINK QUI SOTTO. Buona lettura!
Sonno e ictus: trovato il colpevole che colpisce al risveglio – medicina e chirurgia.
La scala di Epworth (ESS) – Una misura della sonnolenza diurna
La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) è la seconda causa in ordine di importanza della eccessiva sonnolenza diurna (la prima causa è la deprivazione di sonno notturno).
La sonnolenza è una causa molto importante di una serie di grossi guai: gli incidenti stradali sono uno dei più comuni, gli incidenti sul lavoro possono avere conseguenze ancora più catastrofiche. Un esempio famoso è il disastro della centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Un altro il naufragio della superpetroliera Exxon Valdez nel 1989, che causò una macchia di petrolio di conseguenze tali che i danni sono ancora presenti oggi.
Il cosiddetto “colpo di sonno” è la causa, spesso non accertata, di errori umani altrimenti difficili da spiegare. Intere categorie sono ad altissimo rischio: guidatori professionisti di autobus e autotreni (spesso a rischio per molte cause, dall’obesità alla deprivazione di sonno) , piloti di aerei o, peggio ancora, controllori di volo…
La misura obiettiva della sonnolenza è difficile. Si fa con test come il MSLT, ideato da Bill Dement, che è forse l’uomo al mondo che ha dedicato più energie e inventiva allo studio della sonnolenza e ai modi di prevenirla.
Circa 20 anni fa il dottor Johns, che lavorava allora all’ospedale di Epworth, cittadina australiana che ha poi dato il nome alla scala, inventò un sistema per valutare la gravità della sonnolenza basato su otto semplici domande. Il piccolo questionario è stato via via applicato in tutto il mondo con un successo crescente, ed è attualmente considerato una misura molto attendibile della sonnolenza: gli studi eseguiti hanno sempre trovato una buona correlazione fra la sonnolenza misurata con questo semplice test e quella valutata da esami più complessi come il citato MSLT, il test MWT o il test OSLER.
Vi proponiamo la scala di Epworth in una delle pagine del sito dedicate ai test che potete fare online. Compilatela e avrete una risposta automatica sul vostro problema di sonnolenza.
Vi ricordiamo anche che un’altra pagina è dedicata agli effetti degli apparecchi dentali sulla sonnolenza causata dalla apnea del sonno.
Brochure sul russamento e le apnee del sonno 1
Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.
Le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito (russamento, apnee del sonno e pagine correlate) . Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole acquisire in brevissimo tempo le informazioni basilari su questo argomento.
Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).
Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:Smettere di russare per vivere meglio
L’indice di massa corporea (BMI)
Il BMI è il test più semplice che vi proponiamo nel nostro sito. Per ottenere il risultato è sufficiente inserire nelle caselle previste il proprio peso e l’altezza. La formula che determina il BMI è: (peso/altezza al quadrato), e viene calcolata automaticamente nel sito. Questo test vi permette di stabilire a quale categoria di peso appartenete: sottopeso (BMI minore di 18,5), normopeso (BMI fra 18,5 e 25), sovrappeso (BMI fra 25 e 30), e obesità (BMI maggiore di 30).
Il personaggio che vedete disegnato qui sopra è “Fat Joe”, il vetturino obeso, grande russatore e sempre sonnolento creato da Dickens nel “Circolo Pickwick”, e che è diventato il simbolo della Sindrome delle apnee del sonno.
Naturalmente un indice così semplice ha molti limiti: ad esempio non considera il sesso del soggetto, la sua struttura ossea, non distingue fra massa grassa e magra… Tuttavia consente una prima definizione del peso che è molto utile sia per valutare il rischio di sindrome metabolica sia per l’aspetto che ci interessa più da vicino, e cioè il rischio di avere apnea del sonno.
La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) non è una malattia esclusiva di chi è sovrappeso od obeso: il 30% dei pazienti con OSAS sono magri, e fra di loro la causa è naturalmente di tipo diverso. Comunque il 70% degli apnoici sono obesi o sovrappeso, e quindi l’obesità è il maggior fattore di rischio per l’apnea del sonno.
Pubblicheremo nel sito articoli specifici sulla relazione fra obesità e apnea del sonno.
Se vuoi eseguire il test clicca qui: BMI
verrai trasferito direttamente alla pagina dove potrai inserire i due dati richiesti e ottenere il tuo indice di massa corporea.