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Articoli per la parola chiave ‘russare’

Risultati sul russamento

10 maggio 2010 @ 22:43

Uno degli studi più significativi sulla efficacia degli apparecchi dentali è la revisione fatta da Hoffstein nel 2007, che prende in considerazione tutti gli articoli scientifici pubblicati fino a quella data.

A proposito del russamento sono considerati 47 articoli. I risultati ottenuti sono definiti “molto buoni” per la maggior parte dei pazienti, sia dal punto di vista del giudizio del partner, sia della misurazione obiettiva del rumore, quando effettuata. Le percentuali di successo variano dal 75% al 90%.

Il grafico che riportiamo qui sotto è tratto da uno di questi studi (Pancer et al, 1999 ). L’apparecchio dentale utilizzato in questo studio era il TAP.

La differenza fra le colonne azzurre (“prima della cura”) e quelle nere (“dopo la cura”) è così evidente da non aver bisogno di molte spiegazioni: le risposte del partner a tutte e quattro le domande riflettono un miglioramento molto soddisfacente.

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Diagnosi

7 maggio 2010 @ 23:21

La prima cosa da dire su questo argomento è che la presenza di apnee del sonno va sempre valutata in presenza di russamento o di altri sintomi sospetti, e  soprattutto che nessuno deve essere sottoposto a terapie di qualsiasi tipo contro il russamento  senza che sia  stata ricercata la presenza di apnea del sonno. Se si omette questa precauzione si corre il rischio di “silenziare ” il paziente senza risolvere il problema dell’apnea: così avremo soppresso il principale segnale di allarme, e il nostro paziente potrà continuare a soffocare senza più dar fastidio a nessuno!

A questo proposito va notato che spesso un forte russatore può essere giudicato “migliorato” dal partner proprio perchè ha iniziato a soffrire di apnee del sonno: quanto più è grave la forma di apnea tanto meno il soggetto respira, e quindi il russamento diventa sempre più intermittente (limitato alle fasi di iperventilazione); perciò risulta essere meno fastidioso per il partner.

La diagnosi di sindrome delle apnee del sonno è basata:

1) Sulla raccolta di informazioni in possesso del paziente e del suo partner, che permettono di sospettare la malattia

2) Sulla visita medica, orientata alla valutazione della situazione generale e locale del paziente (esame della bocca, del naso e della faringe). Questa visita può essere integrata, quando necessario, da ulteriori esami specialistici che permettono di valutare meglio bocca naso e faringe.

3) Sui dati strumentali, ricavati dalla polisonnografia o dal monitoraggio del sonno, che permettono di confermare o escludere il sospetto diagnostico.

In questa pagina approfondiamo invece quali sono le domande da fare per sospettare l’apnea. in generale i sintomi maggiori della sindrome delle apnee del sonno sono:

  • Russamento abituale
  • Sonnolenza diurna
  • Apnee (testimoniate dal partner)
  • Risvegli notturni con senso di soffocamento

I segni obiettivi più importanti  sono invece

  • Obesità, o comunque aumento di peso significativo in tempi recenti
  • Circonferenza del collo maggiore di 43 cm per gli uomini e di 41 cm per le donne
  • Mandibola piccola o posizionata indietro rispetto al mascellare superiore (“mento sfuggente”)

Per indagare questi sintomi, e altri  sintomi definiti “minori”, che comunque sono utili per valutare la malattia, sono stati creati numerosi test e questionari. Si veda la pagina “I nostri test” quelle correlate (una per ogni test), e le pagine “domande e risposte“, “questionario” e “consultazione gratuita“.

Russamento

@ 22:23

Se non c’è ostruzione delle vie aeree, il flusso dell’aria nelle prime vie respiratorie è tranquillo (flusso laminare) e quindi silenzioso.

Vie aeree normali
Particolare delle vie aeree

In posizione supina le vie aeree si restringono leggermente (Masumi et al. 1996). Durante il sonno c’è una diminuzione della attività dei muscoli dilatatori della faringe, e quindi tutte le pareti della faringe tendono a restringersi ulteriormente rispetto allo stato di veglia.  Questo accade in tutte le persone senza distinzione, è un fenomeno fisiologico. Davidson 2003, Trudo et al. 1998)

Però le vie aeree possono essere più strette del normale per cause anatomiche: depositi di grasso, tonsille molto ingrossate, palato molle (ugola) lungo e spesso, mandibola piccola…

oppure per cause funzionali (alcool, farmaci sedativi..). In questo caso le strutture possono diventare, nel sonno, ancora più strette: il flusso dell’aria diventa turbolento, si crea una vibrazione dei tessuti molli delle vie aeree,  che produce il rumore che conosciamo come russamento. Anche l’ostruzione del naso acuta (raffreddore) o cronica (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati) può determinare indirettamente il russamento: se respiriamo a bocca aperta la mandibola tende a cadere più facilmente all’indietro, restringendo le vie aeree.

Va notato che il rumore del russamento può essere prodotto dalla vibrazione di una qualsiasi delle strutture coinvolte: non solo il velo del palato (come si credeva anni fa) ma anche lingua,  pilastri tonsillari, pareti laterali della faringe, epiglottide, e anche le secrezioni della mucosa, possono vibrare e produrre rumore.

Nel russamento si ha quindi una situazione intermedia fra quella delle figure appena viste (vie aeree normali) e quella  qui sotto, che rappresenta l’ostruzione completa delle vie respiratorie.

Vie aeree ostruite