Articoli per la parola chiave ‘OSAS’
Lesioni organiche del cervello dovute alla apnea del sonno
Il gruppo di ricerca sulle neuroscienze e il Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano hanno appena pubblicato sullo American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine un articolo importante sulle conseguenze anatomiche della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSAS).
Lo scopo dello studio era valutare i deficit neuro-psicologici provocati dalla OSAS grave e la loro correlazione con cambiamenti strutturali del cervello, e soprattutto la eventuale reversibilità di queste lesioni con la terapia.
Sono stati studiati 17 soggetti con OSAS grave (AHI maggiore di 30 e un notevole livello di ipossiemia), non ipertesi e non affetti da altre patologie che possano provocare lesioni cerebrali, e senza deficit cognitivo grave. Il gruppo di controllo era costituito da 15 soggetti di età e genere paragonabili, sani, con AHI minore di 5.
Tutti i soggetti sono stati sottoposti a polisonnografia; inoltre sono stati effettuati test neurofisiologici per valutare i diversi aspetti della funzione mentale, Scala di Epworth della sonnolenza (ESS), test per la valutazione della depressione, e alla Risonanza Magnetica Nucleare per valutare la presenza di lesioni organiche.
Nei soggetti con Apnea del Sonno è stato riscontrato un risultato peggiore, rispetto ai controlli, in quasi tutti i test neurocognitivi, nella sonnolenza, nell’umore e nei test per la valutazione della qualità di vita globale. Questi effetti erano già noti. Nuova invece la definizione, molto precisa, delle aree cerebrali in cui la risonanza magnetica ha identificato una lesione organica (riduzione di volume della materia grigia): l’ippocampo di sinistra, la parte posteriore della corteccia parietale di sinistra e il giro frontale superiore di destra.
Ma soprattutto questo lavoro ha per la prima volta dimostrato che queste lesioni possono essere reversibili: tutti i soggetti sono stati sottoposti a terapia con CPAP per tre mesi, e le modificazioni organiche sono completamente regredite. Gli autori sottolineano, fra le implicazioni della ricerca, la possibile importanza di questi risultati nel motivare i pazienti a seguire correttamente la terapia.
Potete leggere l’abstract dell’articolo sullo AJRCCM cliccando sul link:
http://171.66.122.149/cgi/content/abstract/201005-0693OCv1
Un ampio commento è anche riportato sulla rivista medica online “Medilexicon News”:
MediLexicon News – Sleep Apnea Linked To Cognitive Difficulties And Deficits In Gray Matter.
STOP-BANG: 8 domande per valutare il rischio di apnea del sonno
Da oggi inseriamo nel sito, insieme agli altri test per consentirvi di valutare se siete a rischio di avere una sindrome delle apnee del sonno, anche il QUESTIONARIO STOP-BANG.
Il nome un po’ buffo, da film poliziesco, deriva dalle iniziali inglesi delle 8 parole chiave del questionario (si veda la pagina del sito per le domande complete):
S (snore = russi) : Russi forte?
T (tired = stanco) : Ti senti spesso stanco?
O (Observed = osservato) : Qualcuno ha notato arresti del tuo respiro di notte?
P (Pressure = pressione arteriosa) la quarta: Hai la pressione alta?
B (BMI, Body Mass index = Indice di massa corporea): Il tuo BMI è superiore a 35?
A (AGE =età): La tua età è superiore a 50 anni?
N (Neck = collo): La tua circonferenza del collo è superiore a 40 cm?
G (Gender = genere, sesso): Sei maschio?
Come si vede si tratta di domande semplici a risposte nette (si/no). Vediamo di seguito le caratteristiche tecniche che portano a ben considerare questo strumento diagnostico………………
Questionario STOP-BANG per valutare la probabilità di apnea del sonno
Il questionario che vi presentiamo in questa pagina serve a valutare in modo semplice e veloce il rischio che correte di soffrire di apnee ostruttive del sonno. Lo scopo è analogo a quello della formula di Flemons, con la quale ha in comune diverse domande.
La storia e il significato del test sono descritti nell’articolo “STOP-BANG 8 domande…”.
Per fare il test rispondi alle domande qui sotto (NB – se non conosci il tuo BMI puoi ricavarlo dalla pagina apposita) :
Comincia il test
Stop Bang
Curare l’apnea del sonno può migliorare i punteggi a Golf
Smettere di russare per vivere meglio: lo slogan si può applicare anche al golf!
Il titolo dell’articolo, pubblicato un anno fa su Chest e di recente commentato su MedNews, è “leggero”, ma la sostanza è di notevole rilevanza: la qualità delle performances psico-fisiche migliora in modo netto curando l’apnea del sonno. Naturalmente non solo per i giocatori di golf.
Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:
Se desiderate, l’abstract della comunicazione al congresso è disponibile su Chest OBSTRUCTIVE SLEEP APNEA AND GOLF: MEASUREMENTS OF PERFORMANCE AND ADHERENCE
UNA NUOVA PRESENTAZIONE SULLA APNEA DEL SONNO IN SLIDESHARE
Vi segnaliamo la pubblicazione nel sito “Slideshare” di una nuova presentazione sulla terapia con apparecchi dentali di russamento e apnea del sonno.
La presentazione è destinata soprattutto ai medici ed agli odontoiatri che desiderano acquisire nuove conoscenze su questo argomento: è centrata soprattutto sulla descrizione della sindrome delle apnee del sonno e sulle diverse conseguenze che può provocare sulla salute: sonnolenza diurna, ipertensione arteriosa, maggiore rischio di eventi cardiaci e cerebrali…
Una parte più breve è dedicata agli apparecchi dentali ed alle indicazioni per usarli, con alcuni accenni ai risultati ottenuti.
Vi sono anche due pagine che illustrano un esempio di monitoraggio del sonno con l’utilizzo di uno strumento domiciliare (Apnealink), che è di uso estremamente semplice e si sta rivelando affidabile per lo screening dell’apnea del sonno. Per chi fosse interessato a conoscere le caratteristiche dell’apparecchio segnaliamo alcuni articoli scientifici usciti in proposito negli ultimi anni (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)
La bibliografia relativa alla presentazione è pubblicata nel sito.
Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).
L’ipertensione fa male… soprattutto se compare di notte.
L’articolo che vi segnaliamo, appena pubblicato sul Journal of Hypertension, descrive uno studio multicentrico effettuato su una casistica molto estesa: quasi 9000 persone, seguite per più di 10 anni in media. In questa popolazione appare significativo il contributo della ipertensione arteriosa notturna, anche isolata, alla mortalità e al rischio di eventi cardio-vascolari, fatali e non fatali. Cioè, anche se la pressione arteriosa misurata di giorno appare normale, l’aumento pressorio notturno crea problemi, più gravi di quelli causati da un aumento solo diurno.
Va tenuto presente, anche se purtroppo l’articolo non fa cenno a questo aspetto, che nella sindrome delle apnee del sonno (OSAS) si hanno ripetuti episodi di iperattività del sistema simpatico (“scariche di adrenalina”) durante la notte; questo causa un aumento fasico della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa notturna. La OSAS è la prima causa nota dell’ipertensione in generale, in particolare di quella notturna. Per una illustrazione visiva di questo meccanismo rimandiamo al video “Apnea del sonno in 4 minuti“. L’effetto può poi estendersi ad un aumento della pressione arteriosa anche di giorno, ma l’evento primario resta l’incremento notturno.
Sarebbe stato interessante includere in questo studio, così lungo e complesso, anche i dati polisonnografici o almeno una ricerca anamnestica dei disturbi respiratori del sonno. Probabilmente la ricerca della cause dell’ipertensione notturna non rientrava negli scopi del lavoro, oppure lo studio è stato progettato prima che gli esperti in ipertensione considerassero la OSAS come causa importante degli innalzamenti pressori.
Per leggere l’abstract dell’articolo cliccare sul link qui sotto:
Prognostic value of isolated nocturnal hypertensio… [J Hypertens. 2010] – PubMed result.
Apnee del sonno e complicanze post-operatorie: uso del questionario STOP-BANG
Il questionario STOP-BANG è uno dei vari metodi escogitati per valutare, in modo semplice ed economico, la probabilità che un soggetto soffra di apnee ostruttive del sonno. L’elaborazione del questionario è recente (le prime pubblicazioni sono del 2008), ma il metodo ha già guadagnato molta popolarità, soprattutto fra gli anestesisti, per la semplicità e l’efficacia predittiva. Pubblicheremo fra breve una pagina che inserisce il questionario fra i test eseguibili sul sito.
Lo studio a cui ci riferiamo, pubblicato su una importante rivista di Otorinolaringoiatria, ha coinvolto 135 pazienti, operati per diverse patologie in tre giorni consecutivi in un importante ospedale negli USA. I risultati dimostrano che l’uso del questionario ha una elevatissima capacità di predire il rischio di complicanze post-operatorie:
- Il 19,6% dei pazienti con un punteggio alto (cioè ad alta probabilità di OSAS) ha presentato complicazioni dopo i diversi interventi chirurgici
- Solo il 1,3% dei pazienti con punteggio basso al questionario STOP-BANG ha avuto complicazioni
Per leggere l’abstract dell’articolo, cliccate sul link qui sotto:
Un commento interessante a questo articolo è uscito anche su “MedPage Today” del 10 ottobre 2010:
Nuovo video sulla apnea del sonno
Pubblichiamo oggi il video “Apnea del sonno in 4 minuti“, interamente dedicato alla apnea del sonno. Il filmato presenta una piccola parte della notte di un paziente con una forma grave di sindrome delle apnee del sonno (OSAS). Nella notte si succedono senza interruzione periodi di apnea alternati a periodi di iperventilazione.
Alle immagini è abbinato la visualizzazione del tracciato del monitoraggio del sonno fatto negli stessi minuti a cui si riferisce il filmato. In questo modo lo spettatore vede in contemporanea l’apnea nel paziente, la sua rappresentazione grafica (curve di flusso dell’aria attraverso il naso) e la rappresentazione della frequenza cardiaca e della saturazione di ossigeno nel sangue. Il commento parlato spiega il significato dei diversi eventi e delle linee sul tracciato del sonno.
Le conseguenze di questa malattia (frammentazione del sonno e la sonnolenza che ne risulta, ipossia con tutti i guai che ne risultano, reflusso gastro-esofageo…) sono più facili da capire guardando in vivo cosa succede ad un paziente apnoico.
Ci auguriamo che il video contribuisca a far capire la gravità di questa malattia, così diffusa (più di un milione e mezzo di persone in Italia) e ancora così sottovalutata.
Per vedere il video cliccare sull’immagine qui sotto
ATTENZIONE: se avete una connessione veloce potete vedere il video in alta definizione (HD) cliccando sul tasto in basso e a destra del video su 720p. Se il video si interrompe durante la visione, utilizzate una definizione più bassa (480p di solito vanno bene), oppure aspettate un paio di minuti per dare il tempo al computer di caricare tutto.
Se avete problemi di visualizzazione potete vedere il video direttamente su youtube.
20 novembre: Convegno sulla medicina del sonno a Vigevano
A Vigevano sabato 20 novembre ci sarà un incontro dedicato alla medicina del sonno, organizzato dalla associazione italiana odontoiatri (AIO) di Pavia. Il modulo d’iscrizione può essere compilato online.
I relatori saranno Marco Zucconi, del centro del sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano; Luca Levrini dell’Università dell’Insubria, Marzia Segù dell’Università di Pavia.
Coordinatore Raffaele Manni del centro Mondino di Pavia.
Sovrappeso la metà dei bambini italiani
L’allarme lanciato in questo articolo del “Corriere” può sembrare “fuori tema” per questo sito. Vi diciamo in due parole perché non è così:
L’obesità è la causa più frequente di apnea del sonno. I bambini sovrappeso saranno in gran parte adulti obesi. Si prepara quindi una vera e propria epidemia di obesità in Italia, come è già avvenuto negli Stati Uniti. E lo stesso accadrà , di conseguenza, con le apnee del sonno, la sindrome metabolica e le altre malattie correlate: cardiopatie, ictus, diabete…
L’immagine che vedete è tratta da una importante ricerca epidemiologica, pubblicata da Wang e Beydoun nel 2007. Se la si guarda con attenzione si può avere una dimensione della catastrofe silenziosa in corso in USA, e in preparazione da noi.
Sembra opportuno fare qualcosa subito per cambiare la vita dei nostri bambini allevati a televisione, videogiochi, bibite zuccherate e merendine ipercaloriche. In fondo non è impossibile riprendere a correre, a saltare, a mangiare frutta e bere acqua fresca…
PER LEGGERE L’ARTICOLO CLICCATE SUL LINK QUI SOTTO:
Sovrappeso la metà dei bambini italiani – Corriere della Sera.