Articoli per la parola chiave ‘apnee del sonno’
25-26 novembre – Convegno sulla medicina del sonno a Peschiera del Garda
Nei giorni 25-26 novembre si terrà a Peschiera del Garda (VR) un convegno dedicato alla medicina del sonno. Il giovedì 25 il tema sarà “Sonno e malattie neurodegenerative”, mentre il giorno seguente si terranno due workshop (in sedi diverse). Il primo avrà come tema “Approccio chirurgico alla apnee ostruttive del sonno”. Il secondo invece sarà dedicato alle “Metodiche neurofisiologiche nella medicina del sonno”.
Programma completo e moduli di iscrizione al link qui sotto:
Congresso a Brema 8 e 9 ottobre
Si terrà fra pochi giorni a Brema, nel Nord della Germania, il congresso annuale della società tedesca di medicina dentale del sonno (DGZS).
La prima giornata sarà occupata dal corso di formazione specialistica che l’associazione mette a disposizione dei dentisti.
Nella seconda giornata si terrà il congresso vero e proprio, aperto dalla relazione tenuta da Colin Sullivan, l’inventore della CPAP. Vi daremo informazioni su questa e sulle altre relazioni dopo il congresso.
Brochure sul russamento e le apnee del sonno 1
Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.
Le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito (russamento, apnee del sonno e pagine correlate) . Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole acquisire in brevissimo tempo le informazioni basilari su questo argomento.
Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).
Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:Smettere di russare per vivere meglio
L’indice di massa corporea (BMI)
Il BMI è il test più semplice che vi proponiamo nel nostro sito. Per ottenere il risultato è sufficiente inserire nelle caselle previste il proprio peso e l’altezza. La formula che determina il BMI è: (peso/altezza al quadrato), e viene calcolata automaticamente nel sito. Questo test vi permette di stabilire a quale categoria di peso appartenete: sottopeso (BMI minore di 18,5), normopeso (BMI fra 18,5 e 25), sovrappeso (BMI fra 25 e 30), e obesità (BMI maggiore di 30).
Il personaggio che vedete disegnato qui sopra è “Fat Joe”, il vetturino obeso, grande russatore e sempre sonnolento creato da Dickens nel “Circolo Pickwick”, e che è diventato il simbolo della Sindrome delle apnee del sonno.
Naturalmente un indice così semplice ha molti limiti: ad esempio non considera il sesso del soggetto, la sua struttura ossea, non distingue fra massa grassa e magra… Tuttavia consente una prima definizione del peso che è molto utile sia per valutare il rischio di sindrome metabolica sia per l’aspetto che ci interessa più da vicino, e cioè il rischio di avere apnea del sonno.
La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) non è una malattia esclusiva di chi è sovrappeso od obeso: il 30% dei pazienti con OSAS sono magri, e fra di loro la causa è naturalmente di tipo diverso. Comunque il 70% degli apnoici sono obesi o sovrappeso, e quindi l’obesità è il maggior fattore di rischio per l’apnea del sonno.
Pubblicheremo nel sito articoli specifici sulla relazione fra obesità e apnea del sonno.
Se vuoi eseguire il test clicca qui: BMI
verrai trasferito direttamente alla pagina dove potrai inserire i due dati richiesti e ottenere il tuo indice di massa corporea.
Apnee del sonno e incidenti vascolari cerebrali
Vi segnaliamo un articolo, pubblicato pochi giorni fa sullo American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, nel quale viene sintetizzata una parte dei risultati dello sleep heart health study, un esteso studio longitudinale sulle relazioni fra sonno e patologie vascolari cerebrali.
5422 soggetti senza nessun precedente di ischemia cerebrale sono stati sottoposti a polisonnografia fra il 1995 e il 1998, e poi seguiti per un periodo di tempo successivo (mediana di 8,7 anni).
Lo scopo dello studio era confermare l’esistenza di una associazione fra la gravità della apnea ostruttiva del sonno e la incidenza di episodi di ictus cerebrale.
Nel periodo studiato si sono verificati 193 episodi di ictus cerebrale. La correlazione fra OSAS e ictus è risultata molto stretta nel sesso maschile: gli uomini con AHI maggiore di 19 risultano avere un rischio di avere un ictus 2,86 volte maggiore di quelli con AHI minore di 5 . Nel range di AHI fra 5 e 25 ogni punto in più di AHI è associato ad un aumento del 6% della frequenza di ictus cerebrale.
Nelle donne l’associazione sembra meno stretta, comunque un AHI maggiore di 25 ha comportato una maggiore frequenza di ictus anche nel sesso femminile.
Questo articolo ci sembra particolarmente significativo per diversi motivi: il tipo di studio (longitudinale), la durata (15 anni fino ad oggi), la dimensione del campione, il prestigio del gruppo di lavoro che ha realizzato il lavoro e della rivista che lo pubblica, sono tutti fattori che lo rendono un momento importante per la definizione sempre più precisa delle conseguenze della sindrome delle apnee del sonno.
Sul sito dello AJRCCM è disponibile l’abstract. Il testo completo è invece disponibile, in PDF, sul sito thoracic.org
I nostri test
Vi proponiamo, nelle pagine correlate a questa, alcuni test di autodiagnosi con le relative spiegazioni. Potrete fare questi test direttamente sul sito, ed avere un risultato immediato, che vi permetterà di aver indicazioni utili sul vostro russamento (TSS, VSS), sulla sonnolenza diurna e il relativo rischio di incidenti stradali (ESS) , e sulla probabilità che siate affetti da sindrome delle apnee del sonno (formula di Flemons):
- Per la valutazione del peso corporeo: l’indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI)
- Per la valutazione della sonnolenza diurna: la scala di Epworth della sonnolenza (ESS), che è il test più universalmente usato per questo scopo.
- Una scala che considera la autovalutazione del russamento: Thornton Snoring Scale (TSS)
- Un’altra che riflette il punto di vista del partner sul russamento: Visual Snoring Scale (VSS)
- Infine due test che consentono una prima valutazione del rischio di avere una sindrome delle apnee notturne: la formula di Flemons e il questionario STOP-BANG
ATTENZIONE!! tutti questi test hanno lo scopo di migliorare le conoscenze e l’attenzione di tutti su una patologia grave e sottovalutata come l’apnea del sonno. Non sostituiscono in nessun modo una diagnosi medica completa, che come abbiamo visto si basa sulla valutazione complessiva di diversi fattori e non soltanto sui questionari. In pratica l’utilità dei test che vi proponiamo è di permettervi di valutare la probabilità che il vostro problema sia serio (in particolare la formula di Flemons definisce anche quantitativamente questa probabilità). Ma non consentono di affermare nè di escludere con certezza la presenza di patologia.
Potete utilizzare questi test direttamente sul sito e valutarne i risultati con l’aiuto della spiegazioni allegate. Se desiderate approfondire la conoscenza della vostra situazione vi proponiamo diverse possibilità:
1 Potete chiedere direttamente informazioni o chiarimenti sulla vostra situazione usando il servizio di domande e risposte online. In questo caso le risposte saranno pubbliche, sul blog del sito.
2 Potete anche richiedere online il questionario completo che utilizziamo nel nostro studio. In questo caso vi chiediamo di registrarvi, dato che le informazioni che ci fornirete devono restare riservate e sono sottoposte alla normativa sul rispetto della privacy. Vi invieremo il questionario al vostro indirizzo e-mail, e dopo che l’avrete compilato e rinviato allo studio vi risponderemo con una valutazione (gratuita) ancora via mail.
3 Se lo desiderate potete chiederci una consultazione gratuita online. A questo scopo vi consigliamo di compilare comunque il questionario, e di aggiungere le domande che desiderate fare, nello spazio apposito. Naturalmente anche in questo caso la risposta sarà riservata.
Filmato sulla apnea del sonno
Il filmato che potete vedere, pubblicato su youtube un anno fa, è una buona introduzione al problema delle apnee del sonno. Vedete il paziente che dorme, con uno strumento al polso (è un pulsiossimetro, e serve a misurare la quantità di ossigeno nel sangue). Fa qualche respiro rumoroso, poi la respirazione si arresta: è in apnea. Poi ancora qualche episodio di russamento, poi va di nuovo in apnea, stavolta più a lungo.
Durante l’apnea una animazione mostra il meccanismo di ostruzione delle vie aeree. Poi dal cervello partono gli impulsi, raffigurati come palline, che determinano il risveglio (sonno più superficiale) e la ripresa degli atti respiratori. Segue poi un’altra apnea… e il ciclo si ripete.
YouTube – 25 02 2009 il didjeridoo quale terapia
Vi proponiamo un video sul didjeridoo, realizzato dalla televisione della Svizzera italiana, come terapia alternativa del russamento e della apnea del sonno. Si tratta di uno strumento musicale tradizionale degli aborigeni australiani. Il meccanismo per cui può migliorare le apnee del sonno è spiegato nel video.
Naturalmente un trattamento di questo tipo richiede molto impegno, ma può essere anche piacevole: si tratta di imparare a suonare uno strumento musicale. Il fatto che funzioni è affermato da studi serissimi, come quello pubblicato dal BMJ nel 2005. Una comunicazione sulle modalità di produzione dei suoni del didgeridoo è apparsa sulla prestigiosa rivista Nature.
Benvenuti su Russamentoeapnea
Da oggi il sito è online!
Il nostro desiderio è quello di proporvi una piazza virtuale dove informarsi, discutere e confrontarsi su un problema molto importante, quello del russamento e delle apnee del sonno.
Sonnolenza diurna e incidenti stradali
La causa più frequente di sonnolenza diurna è la deprivazione di sonno notturno.
La seconda causa sono le apnee del sonno.
La sonnolenza è semplicemente il meccanismo che ci porta dalla veglia al sonno: si tratta quindi di uno stato indispensabile nella nostra vita. I problemi si creano quando la sonnolenza compare nei momenti meno opportuni, tipicamente mentre si svolgono mansioni noiose e ripetitive ma anche pericolose.
La guida dell’auto è una di queste, e la sonnolenza è una delle cause più diffuse di incidenti stradali (“colpo di sonno”), probabilmente più importante dell’alcool e della velocità, che sono più note e pubblicizzate.
Diversi studi hanno dimostrato la correlazione stretta fra apnee del sonno e incidenti stradali. La figura che segue sintetizza i risultati di uno di questi, eseguito a partire da una popolazione sana controllata per molto tempo (Wisconsin Sleep Cohort Study, Young et al 1997).
Sull’asse orizzontale del grafico sono rappresentati tre livelli di ostruzione respiratoria, descritti in base allo AHI. Il primo livello (AHI 0-5) rappresenta i soggetti senza un numero significativo di apnee del sonno, ed è considerato il livello di riferimento (rischio = 1). Il secondo (AHI fra 5 e 15) rappresenta i casi di apnea ostruttiva lieve. Il terzo i casi di apnea da moderata a grave (AHI maggiore di 15).
Come si vede nel grafico i soggetti con apnea lieve hanno un rischio 3,4 volte superiore di avere incidenti stradali rispetto ai soggetti del gruppo 1 (“sani”), mentre i soggetti con apnea moderata-grave hanno 7,3 volte più probabilità di avere incidenti stradali.
Altri studi hanno dimostrato la stessa correlazione partendo da punti di vista diversi: per esempio il gruppo spagnolo di Teràn-Santos ha esaminato 102 persone che avevano subito una terapia d’urgenza per incidenti stradali nell’ospedale di Burgos, e li ha messi a confronto con 152 soggetti di analoghe caratteristiche (età , sesso etc) scelti a caso negli ospedali cittadini. I soggetti con AHI superiore a 10 avevano avuto un numero di incidenti stradali (abbastanza gravi da richiedere cure urgenti) 6,3 volte più alto di chi aveva AHI minore di 10. Si tratta di una correlazione ancora maggiore (lo AHI scelto è più basso), e questo si può spiegare considerando che il campione del Wisconsin era costituito da una popolazione lavorativa sana, mentre quello di Burgos da pazienti ricorverati per incidenti stradali. Un altro dato interessante di questo studio è il fatto che il consumo di alcool, anche in piccole dosi, nel giorno dell’incidente amplifica ancora di più gli effetti delle apnee del sonno, portando il rischio a 11,3 volte. Questo significa, in parole povere, che anche un bicchiere di vino può avere conseguenze drammatiche per una persona affetta da OSAS.