Articoli per la parola chiave ‘OSAS’
Risvegli improvvisi
Domanda: Da un po’ di tempo soffro di apnee notturne; a volte, durante il sonno, improvvisamente, ho un sobbalzo nel letto pensando che stia morendo, mi manca l’ossigeno e spesso emetto un urlo; certe volte non me ne accorgoe la mattina dopo me lo riferisce mia moglie o mia figlia che dorme in un’altra stanza, mi dicono pure che io russo anche se io non me accorgo. Vorrei sapere da quale dottore dovrei andare, anche perchè il mio dottore curante mi ha prescritto solamente un calmante x l’ansia (XANAX).
la ringrazio anticipatamente e Le invio distinti saluti, Luigi
Risposta: Gentile signor Luigi, il suo sintomo (risvegli improvisi con senso di soffocamento) è tipico sia della sindrome delle apnee nel sonno (OSAS), sia di un altro problema che può essere anche correlato alle apnee, il reflusso-gastro-esofageo. L’ansia di solito è una conseguenza del senso di soffocamento, più che la causa del disturbo.
La diagnosi di apnee nel sonno può essere fatta da uno specialista del sonno (neurologo, pneumologo, otorinolaringoiatra, dentista, chirurgo maxillo-facciale) con una visita e soprattutto con un monitoraggio del sonno a domicilio. Nel caso non vi siano apnee le consiglierei ulteriori accertamenti per scoprire se c’è reflusso.
Nei link che allego può trovare alcune informazioni di base su questi problemi. Se desidera una valutazione parziale ma un po’ più precisa sul rischio di OSAS può richiedere il questionario sulla apnea del sonno, glielo invieremo via e-mail. Se vuole, può informarmi su come procede il suo percorso diagnostico.
Saluti
Franco Sacchi
Rischi per chi usa la CPAP
Domanda:
Quali sono i rischi per chi indossa la CPAP?
Risposta:
Gentile signora Nina,
la risposta va divisa in due parti, molto diverse fra loro. La prima riguarda gli adulti, la seconda i bambini.
1) Adulti
Non credo si possa parlare di rischi. Ci sono numerosi effetti collaterali, quasi tutti di nessuna gravità:
- innanzitutto il fastidio per la pressione dell’aria che viene insufflata dalla CPAP può essere importante, soprattutto se la pressione è elevata (a volte è necessario che lo sia) e se il soggetto tende ad essere claustrofobo, ansioso o intollerante a questo tipo di sollecitazioni; questo disturbo spesso induce i pazienti a non usare la CPAP, oppure a usarla meno del necessario.
- Poi ci sono altri disturbi minori, come la congestione nasale che a volte rende molto difficile l’uso dello strumento, il fastidio agli occhi se ci sono perdite dalla mascherina, a volte disturbi alla pelle del viso, soprattutto se la mascherina non è ben adattata al paziente; questi disturbi possono essere di solito superati con una buona assistenza da parte di chi applica la CPAP, ma anch’essi possono essere causa di un uso ridotto dell’apparecchio.
2) Bambini
- Possono essere presenti gli stessi disturbi descritti sopra,
- ma soprattutto la CPAP può causare a lungo andare una modifica della forma del viso dovuta alla pressione continua per tutta la notte della maschera sullo scheletro facciale in crescita. Si tratta ovviamente di un effetto serio e importante, ma se un bambino ha bisogno della CPAP a lungo termine, vuol dire che le altre terapie per le apnee del sonno (asportazione di adenoidi e tonsille, terapia ortodontica, terapie mediche) non hanno dato risultati. A questo punto il rischio che le apnee del sonno causino ritardo nella crescita fisica, e soprattutto nello sviluppo mentale, è notevole. In conclusione, il rischio CPAP diventa poco importante rispetto al rischio di non usarla. Si potrà rimediare più avanti agli eventuali danni estetici.
Il 12 aprile a Vigevano incontro sull’apnea del sonno
Il 12 aprile si terrà a Vigevano un convegno sulla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno.
I relatori saranno Marco Zucconi di Milano e i medici di Pavia Francesco Fanfulla, Marzia Segù, Marco Benazzo e Vittorio Collesano.
Per il programma dettagliato potete cliccare sul link qui sotto
12-14 maggio: Congresso della Società Italiana di Chirurgia Maxillo-facciale
Nei giorni 12-14 maggio 2011 (da giovedì a sabato) si svolgerà a Villa Erba (Como) il XVII congresso della Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale (SICMF).
La mezza giornata di sabato 14 sarà interamente dedicata alla chirurgia della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno, e comprende tra l’altro una lettura del prof. Ferini Strambi di Milano.
Per vedere il programma preliminare del Congresso cliccate sul link qui sotto:
Congresso della Società Spagnola di medicina dentale del Sonno
Il secondo congresso della Società Spagnola di Medicina Dentale del Sonno si è svolto a Madrid il 18 e 19 febbraio.
Il programma era vasto e numerose le relazioni interessanti. Ve ne segnaliamo in particolare tre:
- Susanne Schwarting , presidente della Società Tedesca di medicina dentale del sonno, ha aggiornato la platea sulle novità nei rapporti fra medicina dentale del sonno e assicurazioni sociali. Buone notizie dagli USA, dove Medicare, la principale agenzia governativa di rimborso sanitario, ha deciso che dal 2011 gli apparecchi dentali saranno rimborsabili come presidio di prima linea nella terapia delle forme lievi e moderate di OSAS.
- Roy Dookun, presidente della Società Britannica, ha presentato il protocollo siglato fra questa associazione e quella degli pneumologi britannici per lo screening e la diagnosi dei disturbi respiratori del sonno da parte dei dentisti.
- Joaquin Duràn-Cantolla, pneumologo leader nella ricerca sulla OSAS in Spagna, ha presentato una relazione ricca di spunti di grande interesse. Ve ne segnalo qualcuno a mio avviso particolarmente importante……..
Nuovo spot televisivo sull’apnea del sonno
Sarà a breve sulle reti RAI il nuovo video sulla OSAS interpretato dal presentatore Massimo Giletti.
Lo spot è stato realizzato a cura della Unità Sanitaria locale di Forlì diretta da Claudio Vicini; dura meno di un minuto ma riesce a dare un’immagine panoramica del problema .
Potete vederlo cliccando sull’immagine video (se volete, usate il tasto in basso a destra per ingrandirlo):
Intervista sulla Sindrome delle Apnee del Sonno
Vi segnaliamo un’intervista col prof Gigli, presidente in carica della Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS), uscita sul Corriere un paio di giorni fa.
Il tema è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS). L’intervistato dà un quadro generale della malattia, poi un accenno alle misure di prevenzione (soprattutto la perdita di peso) e alla terapia (soprattutto la CPAP).
Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:
Modifiche facciali dopo terapia con la CPAP
La terapia con la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) è stata proposta da Colin Sullivan e dal suo gruppo nel 1981, si è diffusa lentamente all’inizio e poi è diventata in una decina d’anni il punto di riferimento (“gold standard”) per la terapia della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).
Si tratta di un sistema concettualmente molto semplice e geniale: dato che la malattia è causata dal collabimento delle pareti della faringe, la macchina le tiene aperte aumentando la pressione dell’aria respirata; in pratica la faringe viene gonfiata come si fa con un palloncino.
Da quando questa terapia si è diffusa i dati sulla efficacia si sono accumulati (fino alle recenti scoperte sulla reversibilità delle lesioni cerebrali). L’unico aspetto negativo molto noto è che si tratta di una terapia impegnativa e spesso difficile da seguire per tutta la vita. Il paziente deve essere estremamente motivato, e in pratica questo è possibile solo nelle forme severe della malattia, e anche in queste non sempre si riesce ad ottenere una buona aderenza alla terapia.
Nel numero di ottobre 2010 di Chest, la rivista dello American College of Chest Physicians, è stato pubblicato un articolo del gruppo di Alan Lowe sulle alterazioni della morfologia della faccia provocate dalle maschere facciali della CPAP. Si tratta di un aspetto finora poco o nulla considerato di questa terapia………
Disturbi del sonno in pazienti con malattie reumatiche
Questo articolo, pubblicato in settembre 2010 sul Journal of Clinical Rheumatology, descrive uno studio anamnestico effettuato su 423 pazienti consecutivi della clinica reumatologica di un ospedale universitario canadese.
A tutti questi pazienti è stato chiesto di rispondere ad una serie di questionari specifici per diversi disturbi del sonno: OSAS (questionario di Berlino), sonnolenza diurna (ESS), qualità del sonno (PSQI), Sindrome delle gambe senza riposo (criteri diagnostici). Inoltre è stato somministrato il questionario CES-D per la valutazione della depressione.
I risultati delineano una prevalenza di sintomi dei disturbi del sonno notevolmente più elevata che nella popolazione generale:
- 25,7% dei soggetti presentava eccessiva sonnolenza diurna (ESS maggiore di 10)
- 67,3% segnalava una qualità scadente del sonno (PSQI maggiore di 5)
- 35,2% aveva un alto rischio di apnea del sonno (punteggio elevato al questionario di Berlino)
- 24% dei partecipanti presentava i sintomi della Sindrome delle gambe senza riposo (RLS)
I pazienti con punteggi elevati alla scala di Epworth e al PSQI presentavano punteggi significativamente peggiori nella valutazione di dolore, stanchezza, depressione, stress e nella situazione generale: in sostanza la malattia reumatica risultava peggiore nei pazienti con sonno più disturbato.
Le conclusioni degli autori sono che nei pazienti reumatici appare probabile una elevata prevalenza di disturbi del sonno misconosciuti: ipersonnolenza, scarsa qualità del sonno e probabilmente disturbi respiratori del sonno. Il suggerimento è di includere una valutazione del sonno nell’inquadramento standard delle malattie reumatiche. Questa valutazione dovrebbe comprendere la ESS e i criteri per la RLS.
Potete leggere l’abstract dell’articolo cliccando sul link qui sotto:
Hypersomnolence and sleep disorders in a rheumatic disease patient population
Un ampio commento all’articolo è stato pubblicato sul Corriere della Sera:
Convegno su incidenti stradali e sonnolenza
Su iniziativa del locale Automobile Club, si è svolto il 3 dicembre a Crotone un convegno su incidenti stradali e sonnolenza. Fra gli intervenuti S. Garbarino, neurologo AIMS e responsabile del Centro di neurologia e psicologia medica del Servizio sanitario della Polizia di Stato.
Sono stati sottolineati i rischi dovuti alla guida notturna (stragi del sabato sera), i rischi dovuti alla OSAS (che presenta fra i camionisti una frequenza più elevata che nel resto della popolazione), e la particolare incidentalità della strada statale 106, proprio nella zona di Crotone.
Potete leggere il resoconto dei principali interventi al convegno cliccando nel link qui sotto: