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Articoli per la parola chiave ‘apparecchi dentali’

Nessuna degenza!

14 ottobre 2011 @ 16:46

Domanda: quanti giorni di  degenza?

Risposta: gentile Sig. Valerio, immagino che la sua domanda si riferisca agli apparecchi dentali per la cura del russamento e delle apnee del sonno.

Per questa terapia non è necessario nessun ricovero! La sequenza degli appuntamenti è questa: si effettua una visita specialistica per valutare se è possibile utilizzare un apparecchio dentale, e al paziente viene consegnato un apparecchio per eseguire  il monitoraggio del sonno a domicilio.  Se si conferma l’utilità dell’apparecchio dentale, al secondo appuntamento si prendono delle impronte per costruire un dispositivo su misura. Al terzo appuntamento si consegna l’apparecchio al paziente. Se necessario vi saranno controlli successivi per ottenere il giusto avanzamento della mandibola.

Nel sito può avere informazioni generali sul costo delle cure.

Saluti

Franco Sacchi

Riportiamo un articolo comparso anche nella edizione italiana della rivista USA “Dental Tribune”.

Come noto la terapia con apparecchi dentali della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno (OSA) è utilizzata negli Stati uniti da più di 20 anni, ed ha avuto un grande sviluppo. E’ attualmente considerata la terapia di prima scelta del russamento semplice (senza apnee) e delle forme lievi e moderate di apnea del sonno.  Inoltre è suggerita, nelle forme di apnea grave, come prima alternativa alla CPAP nei casi in cui questa non è tollerata.

L’articolo che segnaliamo deriva quindi da una vastissima esperienza sul campo, e raccoglie alcune indicazione sul ruolo dei dentisti nella terapia della OSA. Per leggerlo cliccate sul link qui sotto:

Dental Tribune edizione italiana – OSA

Il secondo congresso della Società Spagnola di Medicina Dentale del Sonno si è svolto a Madrid  il 18 e 19 febbraio.

cliccare per ingrandire

Il programma era vasto e numerose le relazioni interessanti. Ve ne segnaliamo in particolare tre:

  • Susanne Schwarting , presidente della Società Tedesca di medicina dentale del sonno, ha aggiornato la platea sulle novità nei rapporti fra medicina dentale del sonno e assicurazioni sociali. Buone notizie dagli USA, dove Medicare, la principale agenzia governativa di rimborso sanitario, ha deciso che dal 2011 gli apparecchi dentali saranno rimborsabili come presidio di prima linea nella terapia delle forme lievi e moderate di OSAS.
  • Roy Dookun, presidente della Società Britannica, ha presentato il protocollo siglato fra questa associazione e quella degli pneumologi britannici per lo screening e la diagnosi dei disturbi respiratori del sonno da parte dei dentisti.
  • Joaquin Duràn-Cantolla, pneumologo leader nella ricerca sulla OSAS in Spagna,  ha presentato una relazione ricca di spunti di grande interesse. Ve ne segnalo qualcuno a mio avviso particolarmente importante……..

La terapia con la CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) è stata proposta da Colin Sullivan e dal suo gruppo nel 1981, si è diffusa lentamente all’inizio e poi è diventata in una decina d’anni  il punto di riferimento (“gold standard”) per la terapia della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS).

Si tratta di un sistema concettualmente molto semplice  e geniale: dato che la malattia è causata dal collabimento delle pareti della faringe, la macchina le tiene aperte aumentando la pressione dell’aria respirata; in pratica la faringe viene gonfiata come si fa con un palloncino.

Da quando questa terapia si è diffusa i dati sulla efficacia si sono accumulati (fino alle recenti scoperte sulla reversibilità delle lesioni cerebrali). L’unico aspetto negativo molto noto è che si tratta di una terapia impegnativa e spesso difficile da seguire per tutta la vita. Il paziente  deve essere estremamente motivato, e in pratica questo è possibile solo nelle forme severe della malattia, e anche in queste non sempre si riesce ad ottenere una buona aderenza alla terapia.

Nel numero di ottobre 2010 di Chest, la rivista dello American College of Chest Physicians, è stato pubblicato un articolo del gruppo di Alan Lowe sulle alterazioni della morfologia della faccia provocate dalle maschere facciali della CPAP. Si tratta di un aspetto finora poco o nulla considerato di questa terapia………

Il titolo rappresenta una estrema sintesi dell’articolo, appena pubblicato su “Sleep”, che riferisce i risultati di una ricerca effettuata alla Università di Pittsburgh, diretta a stabilire se esista una associazione fra i disturbi del sonno e lo sviluppo della sindrome metabolica.

La sindrome metabolica è probabilmente la principale patologia emergente nella nostra epoca. Costituisce il principale fattore di rischio per le patologie cardiovascolari (arteriosclerosi, infarto, ictus cerebrale)  che sono attualmente la prima causa di morte. Il suo aspetto più evidente è l’obesità addominale, accompagnata da una serie di indicatori, che a loro volta sono fattori di rischio cardiovascolare.

Dato che la sindrome è, come dicevamo, un problema del nostro tempo, le definizioni esatte proposte sono state diverse negli ultimi anni. Riportiamo qui di seguito quella proposta dalla IDF (International Diabetes Federation) nel 2005, e riassunta in una presentazione italiana del 2009:

  • Presenza di Obesità addominale (circonferenza vita maggiore di 94 cm per gli uomini e 80 cm per le donne), più almeno due dei seguenti fattori:
    • Pressione arteriosa maggiore di 135/85
    • Glicemia a digiuno maggiore di 100 mg/dl
    • Trigliceridi nel sangue più di 150 mg/dl
    • Colesterolo HDL (“colesterolo buono”) minore di 40 mg/dl (uomini) o di 50 mg/dl (donne)

Vediamo qui di seguito in che modo lo studio di Pittsburgh è arrivato a stabilire la correlazione fra russamento e sindome metabolica: …………….

Vi segnaliamo la pubblicazione nel sito “Slideshare” di una nuova presentazione sulla terapia con apparecchi dentali di russamento e apnea del sonno.

La presentazione è destinata soprattutto ai medici ed agli odontoiatri che desiderano acquisire nuove conoscenze su questo argomento: è centrata soprattutto sulla descrizione della sindrome delle apnee del sonno e sulle diverse conseguenze che può provocare sulla salute: sonnolenza diurna, ipertensione arteriosa, maggiore rischio di eventi cardiaci e cerebrali…

Una parte più breve è dedicata agli apparecchi dentali ed alle indicazioni per usarli, con alcuni accenni ai risultati ottenuti.

Vi sono anche due pagine che illustrano un esempio di monitoraggio del sonno con l’utilizzo di uno strumento domiciliare (Apnealink), che è di uso estremamente semplice e si sta rivelando affidabile per lo screening dell’apnea del sonno. Per chi fosse interessato a conoscere le caratteristiche dell’apparecchio segnaliamo alcuni articoli scientifici usciti in proposito negli ultimi anni (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)

La bibliografia relativa alla presentazione è pubblicata nel sito.

Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).

Articolo estremamente semplice ma interessante per la fonte da cui proviene: l’associazione degli pneumologi americani ACCP raccomanda l’uso degli apparecchi dentali come valida alternativa alla CPAP, e produce anche una brochure di educazione per i pazienti in cui si formiscono strumenti per attuare questa raccomandazione.

Per leggere l’articolo cliccate sul link qui sotto:

Oral Appliance Therapy for Obstructive Sleep Apnea | The American College of Chest Physicians.

Segnaliamo il congresso della International Pediatric Sleep Association che si terrà a Roma dal 3 al 5 dicembre.

Venerdì 3 dicembre si terrà un corso pre-congressuale sulla medicina del sonno nel bambino. Sabato e domenica ci sarà il congresso vero e proprio.

In particolare due gruppi di interventi sembrano molto interessanti per i dentisti:

  • Le relazioni del gruppo di Gilles Lavigne , sabato 4 dicembre dalle 10 alle 11,30, 10-11.30. Oggetto: la “triade” bruxismo-cefalea-disturbi respiratori del sonno nei bambini e negli adolescenti.
  • Christian Guilleminault, uno dei primi medici a studiare l’apnea del sonno, parlerà con altri colleghi domenica 5 dicembre fra le 8.15 e le 9.45 su:  Aspetti ortodontici nei disturbi respiratori del sonno in pediatria (Orthodontics aspects in pediatric SDB).

Il programma completo non è ancora online. Lo si può richiedere a info@nicocongressi.it.

A Vigevano sabato 20 novembre ci sarà un incontro dedicato alla medicina del sonno, organizzato dalla associazione italiana odontoiatri (AIO) di Pavia. Il modulo d’iscrizione può essere compilato online.

I relatori saranno Marco Zucconi, del centro del sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano; Luca Levrini dell’Università dell’Insubria, Marzia Segù dell’Università di Pavia.

Coordinatore Raffaele Manni del centro Mondino di Pavia.

Questo articolo, scritto da un membro della Società americana di medicina dentale del sonno (American Academy of Dental Sleep Medicine, AADSM), fornisce un riassunto delle diverse opzioni terapeutiche per l’apnea del sonno, e un confronto fra le varie possibilità di cura. Interessante il consiglio di usare la CPAP, e non gli apparecchi dentati, nei casi di obesità estrema, a prescindere dalla gravità della OSAS.

Rispetto agli standard italiani, i dati sull’utilizzo effettivo della CPAP sembrano un po’ pessimisti, ma d’altra parte numerosi studi sembrano confermare che in USA la situazione sia questa.

Chi non ha familiarità con l’inglese scientifico può leggere l’articolo inserendo il link nella casella del traduttore google. il risultato non è perfetto ma si capisce bene il senso dello scritto.

Per leggere direttamente il testo inglese cliccare qui sotto:

Press Release – Libertyville, Illinois: The Best Sleep Apnea Treatment: CPAP vs. Oral Appliances. A Question of Compliance and Effectiveness. Oral Appliances Win the Compliance Award. Snoring Can Be Cured!.