Articoli per la parola chiave ‘disturbi del sonno’
Con chi collaboriamo
Il trattamento dei disturbi del sonno è uno degli aspetti della medicina in cui è più importante la collaborazione interdisciplinare. Nella diagnosi e nel trattamento dei problemi del sonno possono essere coinvolti medici di base, neurologi, pneumologi, otorinolaringoiatri, odontoiatri, chirurghi maxillo-facciali, cardiologi, internisti, specialisti in chirurgia bariatrica, psicologi, tecnici di neurofisiopatologia e di fisiopatologia respiratoria… le diverse figure crescono ogni anno di importanza, man mano che si affermano nuove conoscenze e nuove tecniche.
E’ importante quindi che il medico e l’odontoiatra che si occupano di questi problemi non lavorino in isolamento, ma in collaborazione con colleghi che hanno competenze diverse. Vi presentiamo qui i medici e i centri con cui collaboriamo.
Dal 2010 il dott Sacchi collabora con i medici e i tecnici del Centro del Sonno dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Qui sotto una foto del team del CDS: seduti il prof Luigi Ferini Strambi e la tecnica di neurofisiopatologia Cristina Martinelli; in piedi da destra il dr Sacchi, il dr Marco Zucconi, i TNFP Elisa Dalabà e Daniele Bizzozero e il dr Alessandro Oldani; manca solo il TNFP Massimo Antonio… che ha scattato la foto.
All’inizio lo scopo di questa collaborazione era soprattutto quello di acquisire le competenze che hanno poi portato al conseguimento del titolo di “esperto nei disturbi del sonno“. La frequentazione del Centro è diventata regolare ed è poi sfociata in una consulenza odontoiatrica costante, che ha lo scopo di valutare nei singoli pazienti la possibilità di utilizzare apparecchi dentali nella terapia delle apnee ostruttive nel sonno. Questa collaborazione sta producendo risultati interessanti dal punto di vista clinico e anche scientifico. Questi risultati sonoora oggetto di comunicazioni a convegni e congressi del settore: congressi AIMS 2012 e 2013, congresso SIMSO 2013, congresso WASM 2013 e altri convegni in Italia e all’estero.
Dal 2010 collaboriamo anche con il Centro del Sonno dell’Ospedale di Niguarda (dr Lino Nobili e dr Paola Proserpio), sempre per il trattamento di pazienti OSA.
Dal 2011 abbiamo iniziato una collaborazione col dr Sebastiano Barbera, specialista otorinolaringoiatra e responsabile del Centro di Diagnostica Avanzata, in cui il dr Barbera si occupa, oltre che di medicina del sonno, di patologie infiammatorie e allergiche delle prime vie aeree utilizzando test particolari (citologia nasale, test ossido nitrico, fenotest).
Abbiamo rapporti di collaborazione anche con gli pneumologi dell’Ospedale San Raffaele (dr George Cremona e collaboratori), e con altri specialisti pneumologi: dr Paolo Pozzi (Istituto dei tumori) dr Ilaria Tovaglieri (Istituto Auxologico), e con alcuni medici di base: dr Paolo Longoni e i colleghi dello studio Comunità Medica, dr Monica Sutti e i suoi colleghi di studio.
Insonnia da tecnologia attiva negli adolescenti
Intervista al “Corriere della Sera” del prof Cirignotta dell’Università di Bologna, su un tema che sta diventando sempre più attuale: la deprivazione di sonno degli adolescenti provocata dall’uso serale e notturno di computer, telefonini, e altri aggeggi elettronici.
Per leggere l’articolo cliccare sul link qui sotto:
Ragazzi vittime dell’insonnia da tecnologia attiva – Corriere della Sera.
Disturbi del sonno in pazienti con malattie reumatiche
Questo articolo, pubblicato in settembre 2010 sul Journal of Clinical Rheumatology, descrive uno studio anamnestico effettuato su 423 pazienti consecutivi della clinica reumatologica di un ospedale universitario canadese.
A tutti questi pazienti è stato chiesto di rispondere ad una serie di questionari specifici per diversi disturbi del sonno: OSAS (questionario di Berlino), sonnolenza diurna (ESS), qualità del sonno (PSQI), Sindrome delle gambe senza riposo (criteri diagnostici). Inoltre è stato somministrato il questionario CES-D per la valutazione della depressione.
I risultati delineano una prevalenza di sintomi dei disturbi del sonno notevolmente più elevata che nella popolazione generale:
- 25,7% dei soggetti presentava eccessiva sonnolenza diurna (ESS maggiore di 10)
- 67,3% segnalava una qualità scadente del sonno (PSQI maggiore di 5)
- 35,2% aveva un alto rischio di apnea del sonno (punteggio elevato al questionario di Berlino)
- 24% dei partecipanti presentava i sintomi della Sindrome delle gambe senza riposo (RLS)
I pazienti con punteggi elevati alla scala di Epworth e al PSQI presentavano punteggi significativamente peggiori nella valutazione di dolore, stanchezza, depressione, stress e nella situazione generale: in sostanza la malattia reumatica risultava peggiore nei pazienti con sonno più disturbato.
Le conclusioni degli autori sono che nei pazienti reumatici appare probabile una elevata prevalenza di disturbi del sonno misconosciuti: ipersonnolenza, scarsa qualità del sonno e probabilmente disturbi respiratori del sonno. Il suggerimento è di includere una valutazione del sonno nell’inquadramento standard delle malattie reumatiche. Questa valutazione dovrebbe comprendere la ESS e i criteri per la RLS.
Potete leggere l’abstract dell’articolo cliccando sul link qui sotto:
Hypersomnolence and sleep disorders in a rheumatic disease patient population
Un ampio commento all’articolo è stato pubblicato sul Corriere della Sera:
Mandare SMS a letto fa male al sonno
Questo articolo è apparso in novembre su Chest, la rivista dell’American College of Chest Physicians (ACCP).
Descrive un’indagine pilota su 40 studenti fra 8 e 22 anni che hanno l’abitudine di utilizzare il telefono portatile o altri strumenti elettronici stando a letto. A quanto pare i ragazzi, tutti pazienti dello stesso centro medico, usavano gli aggeggi elettronici per un tempo variabile da 10 minuti a 4 ore dopo essersi coricati. In media ogni ragazzo inviava o riceveva 33 messaggi a 3-4 persone diverse, con una media di 3404 messaggi al mese in totale.
Il 77% dei ragazzi avevano problemi persistenti. Vengono citati:
- Durante il sonno: insonnia, eccesso di movimenti notturni, dolore agli arti inferiori.
- Di giorno: problemi cognitivi e di umore (ADHD, ansia, depressione, difficoltà di apprendimento)
Conclusioni:
- Dal punto di vista scientifico, sono necessarie indagini più vaste per stabilire le correlazioni esatte. Intanto, l’uso notturno di strumenti elettronici va considerato nell’anamnesi di tutti i pazienti con problemi del sonno.
- Dal punto di vista pratico, sembra che i dati siano sufficienti per preoccuparsi, e intervenire in modo attivo (ad esempio eliminando computer e simili dalla camera da letto dei ragazzi, o stabilendo orari consentiti e non per l’uso del telefono), per evitare danni maggiori.
Medical News: CHEST: Bedtime Texting Bad for Sleep – in Meeting Coverage, CHEST from MedPage Today.