Perchè questo sito?
Perché un sito dedicato alla terapia con apparecchi dentali?
Perché è una terapia efficace per il russamento e le apnee del sonno. Sicuramente fra le più efficaci, fra quelle oggi disponibili, in termini di rapporto costo/beneficio. Soprattutto se consideriamo non solo il costo economico (che pure è modesto) ma soprattutto il costo biologico (effetti collaterali poco significativi) e quello psicologico (accettazione della terapia):
Brochure sul russamento e le apnee del sonno 2
Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una seconda brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.
Rispetto alla precedente brochure 1 questa pubblicazione è centrata sulla terapia con gli apparecchi dentali: la parte generale su russamento e apnea del sonno è quindi assente, mentre è molto più sviluppata la descrizione dei diversi apparecchi, del meccanismo di azione e dei risultati che si ottengono con questo tipo di terapia.
Come per la brochure 1, le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito. Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole informarsi in fretta.
Se l’argomento vi sembra interessante potrete approfondirlo sulle pagine del sito dedicate agli apparecchi dentali, che illustrano più in dettaglio la storia degli apparecchi, i risultati che si ottengono, i costi della cura e così via.
Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).
Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:
Corso sulla apnea del sonno a Verona
Vi segnaliamo il corso “Le apnee del sonno nell’adulto e nel bambino” che si terrà il 5 novembre a Ospedaletto di Pescantina, nei pressi diVerona. Il programma è molto denso e spazia dalla fisiopatologia alle diverse terapie della OSAS.
L’iscrizione all’evento, a partecipazione gratuita, si può fare nel sito dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria
Video da RAI 3 su russamento e apnea del sonno
Vi proponiamo un video appena uscito su RAI3, in cui viene intervistato il prof. Centanni, primario pneumologo all’Ospedale San Paolo di Milano. Vengono illustrate in modo ampio la genesi e la diagnosi della sindrome delle apnee del sonno. Si parla diffusamente anche delle diverse terapie possibili. Unica nota negativa: non si fa nessun cenno alla cura con gli apparecchi dentali.
Si tratta comunque di un contributo utilissimo alla divulgazione delle conoscenze su questo tema, per cui siamo lieti di pubblicarlo anche sul sito.
Se desiderate vedere il video direttamente su youtube, con la possibilità di ingrandirlo a schermo intero, cliccate sul titolo appena questo compare (Apnea notturna – Russare troppo)
La scala di Epworth (ESS) – Una misura della sonnolenza diurna
La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) è la seconda causa in ordine di importanza della eccessiva sonnolenza diurna (la prima causa è la deprivazione di sonno notturno).
La sonnolenza è una causa molto importante di una serie di grossi guai: gli incidenti stradali sono uno dei più comuni, gli incidenti sul lavoro possono avere conseguenze ancora più catastrofiche. Un esempio famoso è il disastro della centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Un altro il naufragio della superpetroliera Exxon Valdez nel 1989, che causò una macchia di petrolio di conseguenze tali che i danni sono ancora presenti oggi.
Il cosiddetto “colpo di sonno” è la causa, spesso non accertata, di errori umani altrimenti difficili da spiegare. Intere categorie sono ad altissimo rischio: guidatori professionisti di autobus e autotreni (spesso a rischio per molte cause, dall’obesità alla deprivazione di sonno) , piloti di aerei o, peggio ancora, controllori di volo…
La misura obiettiva della sonnolenza è difficile. Si fa con test come il MSLT, ideato da Bill Dement, che è forse l’uomo al mondo che ha dedicato più energie e inventiva allo studio della sonnolenza e ai modi di prevenirla.
Circa 20 anni fa il dottor Johns, che lavorava allora all’ospedale di Epworth, cittadina australiana che ha poi dato il nome alla scala, inventò un sistema per valutare la gravità della sonnolenza basato su otto semplici domande. Il piccolo questionario è stato via via applicato in tutto il mondo con un successo crescente, ed è attualmente considerato una misura molto attendibile della sonnolenza: gli studi eseguiti hanno sempre trovato una buona correlazione fra la sonnolenza misurata con questo semplice test e quella valutata da esami più complessi come il citato MSLT, il test MWT o il test OSLER.
Vi proponiamo la scala di Epworth in una delle pagine del sito dedicate ai test che potete fare online. Compilatela e avrete una risposta automatica sul vostro problema di sonnolenza.
Vi ricordiamo anche che un’altra pagina è dedicata agli effetti degli apparecchi dentali sulla sonnolenza causata dalla apnea del sonno.
Confronto fra due diversi apparecchi dentali per il trattamento della apnea del sonno
CONGRESSO AADSM DI SAN ANTONIO
Segnaliamo una relazione presentata al 19° congresso annuale della associazione americana di medicina del sonno odontoiatrica (AADSM) su uno studio cross-over di confronto fra due apparecchi dentali, il Klearway e il TAP.
Gli autori (Bishop et al) sono un gruppo di ricerca dell’Università di San Antonio (Texas, USA), la città che ha ospitato il congresso nel giugno 2010. Il riassunto della relazione è pubblicato su Sleep and Breathing nel numero di settembre 2010.
I due apparecchi oggetto dello studio sono fra i più conosciuti nel mondo
- il Klearway è stato il primo apparecchio regolabile inventato specificamente per la terapia della apnea del sonno, dal gruppo canadese di Lowe.
- il TAP (Thornton Adjustable Positioner) è probabilmente il dispositivo più usato nel mondo allo stesso scopo
Lo studio ha coinvolto 25 pazienti con apnea del sonno. Tutti i pazienti sono stati valutati, prima della cura, con una serie di questionari e con un monitoraggio del sonno. Poi è stato applicato il primo apparecchio, per il tempo necessario ad ottenere la titolazione, cioè l’avanzamento ideale dell’apparecchio stesso. Alla fine è stata rifatta la valutazione completa del paziente. Dopo un periodo senza alcuna terapia, tutta la procedura è stata ripetuta per il secondo apparecchio (studio cross-over secondo uno schema AB/BA.
RISULTATI: a titolazione avvenuta, il risultato dello studio del sonno è risultato identico per i due dispositivi, così come i test sulla situazione soggettiva (ESS e altri) che valutano il livello di cura della apnea del sonno. Tuttavia la maggior parte dei pazienti ha espresso una preferenza per il TAP, in relazione al minore ingombro dell’apparecchio.
Gli autori concludono che è opportuno preferire dispositivi che siano, oltre che regolabili, anche meno invasivi possibile .
Non possiamo che essere d’accordo, e vi segnaliamo che al momento sono disponibili apparecchi ancora meno invasivi del TAP, come ad esempio lo ORM e il Silensor. Il comfort del dispositivo non è ovviamente l’unico criterio di scelta, ma è tuttavia importante per ottenere una buona aderenza alla terapia.
Congresso a Brema 8 e 9 ottobre
Si terrà fra pochi giorni a Brema, nel Nord della Germania, il congresso annuale della società tedesca di medicina dentale del sonno (DGZS).
La prima giornata sarà occupata dal corso di formazione specialistica che l’associazione mette a disposizione dei dentisti.
Nella seconda giornata si terrà il congresso vero e proprio, aperto dalla relazione tenuta da Colin Sullivan, l’inventore della CPAP. Vi daremo informazioni su questa e sulle altre relazioni dopo il congresso.
Brochure sul russamento e le apnee del sonno 1
Vi segnaliamo che nel sito “Slideshare” si trova una brochure destinata ai pazienti che desiderano informazioni su russamento e apnea del sonno.
Le informazioni riassumono in parte quelle che potete trovare nelle pagine del sito (russamento, apnee del sonno e pagine correlate) . Il linguaggio e la presentazione grafica sono però più agili e molto più sintetiche, e quindi questo tipo di pubblicazione è adatto a chi vuole acquisire in brevissimo tempo le informazioni basilari su questo argomento.
Se desiderate vedere le immagini della presentazione a schermo intero cliccate su menu – view full screen (in basso a sinistra nel riquadro).
Se avete difficoltà a vedere la presentazione cliccate qui sotto sul titolo:Smettere di russare per vivere meglio
L’indice di massa corporea (BMI)
Il BMI è il test più semplice che vi proponiamo nel nostro sito. Per ottenere il risultato è sufficiente inserire nelle caselle previste il proprio peso e l’altezza. La formula che determina il BMI è: (peso/altezza al quadrato), e viene calcolata automaticamente nel sito. Questo test vi permette di stabilire a quale categoria di peso appartenete: sottopeso (BMI minore di 18,5), normopeso (BMI fra 18,5 e 25), sovrappeso (BMI fra 25 e 30), e obesità (BMI maggiore di 30).
Il personaggio che vedete disegnato qui sopra è “Fat Joe”, il vetturino obeso, grande russatore e sempre sonnolento creato da Dickens nel “Circolo Pickwick”, e che è diventato il simbolo della Sindrome delle apnee del sonno.
Naturalmente un indice così semplice ha molti limiti: ad esempio non considera il sesso del soggetto, la sua struttura ossea, non distingue fra massa grassa e magra… Tuttavia consente una prima definizione del peso che è molto utile sia per valutare il rischio di sindrome metabolica sia per l’aspetto che ci interessa più da vicino, e cioè il rischio di avere apnea del sonno.
La sindrome delle apnee del sonno (OSAS) non è una malattia esclusiva di chi è sovrappeso od obeso: il 30% dei pazienti con OSAS sono magri, e fra di loro la causa è naturalmente di tipo diverso. Comunque il 70% degli apnoici sono obesi o sovrappeso, e quindi l’obesità è il maggior fattore di rischio per l’apnea del sonno.
Pubblicheremo nel sito articoli specifici sulla relazione fra obesità e apnea del sonno.
Se vuoi eseguire il test clicca qui: BMI
verrai trasferito direttamente alla pagina dove potrai inserire i due dati richiesti e ottenere il tuo indice di massa corporea.
Apnee del sonno e incidenti vascolari cerebrali
Vi segnaliamo un articolo, pubblicato pochi giorni fa sullo American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, nel quale viene sintetizzata una parte dei risultati dello sleep heart health study, un esteso studio longitudinale sulle relazioni fra sonno e patologie vascolari cerebrali.
5422 soggetti senza nessun precedente di ischemia cerebrale sono stati sottoposti a polisonnografia fra il 1995 e il 1998, e poi seguiti per un periodo di tempo successivo (mediana di 8,7 anni).
Lo scopo dello studio era confermare l’esistenza di una associazione fra la gravità della apnea ostruttiva del sonno e la incidenza di episodi di ictus cerebrale.
Nel periodo studiato si sono verificati 193 episodi di ictus cerebrale. La correlazione fra OSAS e ictus è risultata molto stretta nel sesso maschile: gli uomini con AHI maggiore di 19 risultano avere un rischio di avere un ictus 2,86 volte maggiore di quelli con AHI minore di 5 . Nel range di AHI fra 5 e 25 ogni punto in più di AHI è associato ad un aumento del 6% della frequenza di ictus cerebrale.
Nelle donne l’associazione sembra meno stretta, comunque un AHI maggiore di 25 ha comportato una maggiore frequenza di ictus anche nel sesso femminile.
Questo articolo ci sembra particolarmente significativo per diversi motivi: il tipo di studio (longitudinale), la durata (15 anni fino ad oggi), la dimensione del campione, il prestigio del gruppo di lavoro che ha realizzato il lavoro e della rivista che lo pubblica, sono tutti fattori che lo rendono un momento importante per la definizione sempre più precisa delle conseguenze della sindrome delle apnee del sonno.
Sul sito dello AJRCCM è disponibile l’abstract. Il testo completo è invece disponibile, in PDF, sul sito thoracic.org
Filmato sulla apnea del sonno
Il filmato che potete vedere, pubblicato su youtube un anno fa, è una buona introduzione al problema delle apnee del sonno. Vedete il paziente che dorme, con uno strumento al polso (è un pulsiossimetro, e serve a misurare la quantità di ossigeno nel sangue). Fa qualche respiro rumoroso, poi la respirazione si arresta: è in apnea. Poi ancora qualche episodio di russamento, poi va di nuovo in apnea, stavolta più a lungo.
Durante l’apnea una animazione mostra il meccanismo di ostruzione delle vie aeree. Poi dal cervello partono gli impulsi, raffigurati come palline, che determinano il risveglio (sonno più superficiale) e la ripresa degli atti respiratori. Segue poi un’altra apnea… e il ciclo si ripete.