Archivi di agosto, 2010
Apnee del sonno e incidenti vascolari cerebrali
Vi segnaliamo un articolo, pubblicato pochi giorni fa sullo American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, nel quale viene sintetizzata una parte dei risultati dello sleep heart health study, un esteso studio longitudinale sulle relazioni fra sonno e patologie vascolari cerebrali.
5422 soggetti senza nessun precedente di ischemia cerebrale sono stati sottoposti a polisonnografia fra il 1995 e il 1998, e poi seguiti per un periodo di tempo successivo (mediana di 8,7 anni).
Lo scopo dello studio era confermare l’esistenza di una associazione fra la gravità della apnea ostruttiva del sonno e la incidenza di episodi di ictus cerebrale.
Nel periodo studiato si sono verificati 193 episodi di ictus cerebrale. La correlazione fra OSAS e ictus è risultata molto stretta nel sesso maschile: gli uomini con AHI maggiore di 19 risultano avere un rischio di avere un ictus 2,86 volte maggiore di quelli con AHI minore di 5 . Nel range di AHI fra 5 e 25 ogni punto in più di AHI è associato ad un aumento del 6% della frequenza di ictus cerebrale.
Nelle donne l’associazione sembra meno stretta, comunque un AHI maggiore di 25 ha comportato una maggiore frequenza di ictus anche nel sesso femminile.
Questo articolo ci sembra particolarmente significativo per diversi motivi: il tipo di studio (longitudinale), la durata (15 anni fino ad oggi), la dimensione del campione, il prestigio del gruppo di lavoro che ha realizzato il lavoro e della rivista che lo pubblica, sono tutti fattori che lo rendono un momento importante per la definizione sempre più precisa delle conseguenze della sindrome delle apnee del sonno.
Sul sito dello AJRCCM è disponibile l’abstract. Il testo completo è invece disponibile, in PDF, sul sito thoracic.org
Filmato sulla apnea del sonno
Il filmato che potete vedere, pubblicato su youtube un anno fa, è una buona introduzione al problema delle apnee del sonno. Vedete il paziente che dorme, con uno strumento al polso (è un pulsiossimetro, e serve a misurare la quantità di ossigeno nel sangue). Fa qualche respiro rumoroso, poi la respirazione si arresta: è in apnea. Poi ancora qualche episodio di russamento, poi va di nuovo in apnea, stavolta più a lungo.
Durante l’apnea una animazione mostra il meccanismo di ostruzione delle vie aeree. Poi dal cervello partono gli impulsi, raffigurati come palline, che determinano il risveglio (sonno più superficiale) e la ripresa degli atti respiratori. Segue poi un’altra apnea… e il ciclo si ripete.